Mons. Migliore: difendiamo integralmente la vita dicendo no ad aborto, eutanasia e
pena di morte
E' in corso al Palazzo di Vetro di New York l’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Partecipa ai lavori anche l’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente
della Santa Sede presso l'ONU. Francesca Sabatinelli lo ha intervistato:
D. –
Mons. Migliore, lei nei giorni scorsi ha molto sottolineato il fatto che per parlare
di pace, perché si arrivi alla pace ci sono delle strade obbligate, cioè bisogna passare
per il rispetto dei diritti umani. Fondamentale, quello della libertà religiosa calpestata
in molti Stati ...
R. – Sì. Effettivamente, la questione
del dialogo interreligioso e interculturale è molto presente in questi tempi alle
Nazioni Unite, ed è bene che sia così proprio perché è uno strumento e una modalità
per arrivare a quella pace, a quella convivenza pacifica che tutti vogliamo. Però,
ecco, dev’essere un dialogo che parte “da” e arriva “ad” un maggiore rispetto e promozione
del diritto alla libertà religiosa.
D. – Lei ha puntato
l’indice contro le leggi sulla blasfemia: le ha definite causa di grandi sofferenze
...
R. – Sì, certo, lo sono. Quello che chiediamo
– e che riteniamo che sia consono ad un trattamento degno del rispetto dell’uomo –
è quello intanto di arrivare a regolare queste questioni, ma poi, soprattutto, quello
di trattare le persone che sono accusate di blasfemia rispettando i loro diritti.
Perché spesso queste persone vengono sottoposte a dei processi sommari oppure neanche
è concessa loro la possibilità di un regolare processo. Le pene, soprattutto quando
si tratta poi della pena di morte, sono sproporzionate e quindi, ecco: ciò che si
chiede è di rivedere questo sistema delle legislazioni e, nel frattempo, massimo rispetto
per le persone che sono coinvolte in queste accuse.
D.
– Lei ha ribadito il richiamo a rispettare il diritto alla vita, dal concepimento
alla morte naturale; ha richiamato anche all’abolizione della pena di morte e si sta
discutendo alle Nazioni Unite l’approvazione di una moratoria. Quindi, quanto è importante
ancora una volta sottolineare che bisogna difendere la vita umana?
R.
– La questione della pena capitale si può capire, si può intendere nel contesto del
diritto alla vita, e il diritto alla vita è un diritto che parte fin dal concepimento
e va fino al termine della vita. Quindi, quando c’è il rispetto di tutte le fasi della
vita, si può benissimo anche risolvere molto meglio la questione della pena capitale.