India. Mons. Gracias, arcivescovo di Mumbai: la legge sugli uteri in affitto,
un passo indietro per la società
La proposta di legge che in India dovrebbe regolare le gravidanze con uteri in affitto
“rappresenta un passo indietro per la società indiana perché, se legiferi su di un
argomento, lo rendi accettabile e in un certo senso legale: questo tipo di concepimento
è invece inaccettabile da un punto di vista morale ed etico”. E’ la riflessione di
mons. Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, circa l’ipotesi di regolamentare le gravidanze
“presso terzi” ventilata da alcuni parlamentari indiani. Secondo il presule, intervistato
dall’agenzia AsiaNews, “è un messaggio sbagliato, che va contro gli interessi dei
cittadini e della società. La vita umana è sacra - ha affermato - ed è un dono unico
e profondo che Dio ha fatto all’uomo. Un bambino deve nascere in una famiglia e ogni
surrogato offende la dignità ed i diritti del neonato”. Attualmente, l’India è uno
dei maggiori recettori del “turismo medico”, in particolar modo delle gravidanze anormali.
Questo si spiega con la qualità medica delle grandi città, che vanta standard molto
alti a basso costo, ma soprattutto con la mancanza di una legislazione sugli uteri
in affitto e sulla fecondazione in vitro. Denunciando queste anomalie, il ministro
della Sanità, Renuka Chaudhary, ha appoggiato la richiesta di un gruppo di parlamentari
che cerca di ottenere una legge in materia. Le madri “surrogato” - ha precisato mons.
Gracias – “creano divisioni all’interno del nucleo più sacro della nostra società,
la famiglia, e vanno contro la legge naturale. Inoltre – ha concluso – queste tecniche
distruggono la personalità delle donne: sia di chi affitta l’utero, sia di chi alleverà
il bambino. E’ triste dover considerare che questo avviene a causa dell’alto tasso
di povertà, che costringe le donne a fare qualunque cosa per sopravvivere”. Attualmente,
secondo le statistiche, il giro di affari sulle gravidanze “anormali” in India si
aggira intorno ai 450 milioni di dollari e il numero di uteri in affitto è raddoppiato
nel giro degli ultimi tre anni. Tuttavia, i numeri reali sono maggiori, dato il grandissimo
numero di casi non ufficiali di fecondazioni assistite che avvengono nel Paese. (R.M.)