In Birmania, la giunta invita il funzionario Onu Petrie a lasciare il Paese
In Birmania la giunta militare al potere ha intenzione di interrompere la missione
del funzionario Onu di piu' alto rango presente nel Paese, Charles Petrie. Nelle ultime
ore sono stati comunque liberati 46 dissidenti, principalmente membri del partito
della leader dissidente e Premio Nobel Aung San Suu Kyi. Alessandro Guarasci
La missione
di Petrie non sarà prolungata. Il funzionario Onu stato informato oggi della decisione
dei vertici militari, dopo essere stato convocato dai responsabili della giunta a
Naypyidaw, la nuova capitale birmana sorta per volere del regime a 400 chilometri
a nord di Rangoon. Al momento non è stata fornita alcuna motivazione, ma Petrie, che
si trova nel paese asiatico per conto dell'Onu da diversi anni, durante la recente
crisi aveva a riguardo espresso pareri che potrebbero essere considerati come critiche
verso il regime birmano. L'annuncio arriva alla vigilia dell'arrivo in Birmania
dell'inviato Onu Ibrahim Gambari atteso domani nel Paese per una seconda missione.
L'organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch (Hrw) ha lanciato
oggi un appello a Gambari affinche' chieda al governo birmano un impegno affinché
si dia il via libera a un vero dialogo con l’opposizione. Nelle ore scorse, intanto,
sono stati liberati 46 dissidenti. Si tratta di persone arrestate tra agosto e settembre
durante le manifestazioni di protesta brutalmente represse dalla giunta militare
birmana.