Il cardinale Ruini presiede la Messa per i defunti al Cimitero del Verano
La preghiera come cammino verso il bene di fronte alla ferocia della cronaca quotidiana:
questa la riflessione principale dell’omelia che il cardinale vicario Camillo Ruini
ha pronunciato ieri a Roma. Al Cimitero del Verano, infatti, il porporato ha celebrato
una Santa Messa in suffragio di tutti i fedeli defunti della Diocesi di Roma. Il servizio
di Isabella Piro.
(musica)
È
stata la cronaca più recente a fare da filo conduttore all’omelia del cardinale Camillo
Ruini, pronunciata ieri pomeriggio, durante la Messa in suffragio di tutti i fedeli
defunti della diocesi di Roma. Immediato infatti il richiamo alla vicenda di Giovanna
Reggiani, la donna morta dopo essere stata sequestrata e seviziata nel quartiere Tor
di Quinto. Un episodio da cui il Cimitero romano del Verano si allontana, ha detto
il porporato, in quanto “luogo di pace e di preghiera, lontano dal rumore di ogni
giorno e dall’affaticarsi della vita quotidiana”.
“Lontano,
soprattutto, dal peso della cronaca oscura di ogni giorno, che sembra a volte un pantano
di malvagità e di peccato. Siamo tutti ancora turbati: ci ha toccato quella ferocia
insensata e ci spinge a rinnovare il nostro sentimento di vicinanza a tutti coloro
che sono in pericolo o nella sofferenza”.
Episodi
come questi, ha continuato il cardinale Riuni, ci spingono a “rinnovare la nostra
volontà di essere vigilanti nella maniera più efficace possibile”. Ma soprattutto
“ci spingono a pregare perché solo il Signore può illuminare le nostre menti e volgere
al bene i nostri cuori”. Per ottenere questo cambiamento, ha continuato il porporato,
dobbiamo quindi seguire la strada indicataci dal Vangelo: una strada “ripida, in salita,
controcorrente”, ma che tutti possiamo percorrere:
“Questa
strada è una strada difficile, ma percorribile. Anzi, tanti l’hanno già percorsa,
e tanti continuano a percorrerla e noi, qui, preghiamo per essere tra questi che percorrono
questa strada e che la percorrono fino alla sua meta definitiva”.
“L’uomo
cresce stando vicino a Dio e appassisce allontanandosi da lui – ha concluso il cardinale
Ruini – questa sia la certezza della nostra vita e la bussola del nostro cammino”.