La santità non è privilegio di pochi cristiani, ma è un compito per tutti gli uomini.
Così il Papa all'Angelus per la Solennità di Tutti i Santi
La santità non è un privilegio per i soli cristiani, e magari pochi eroici cristiani,
ma è un compito di tutti gli esseri umani. E’ quanto ha affermato oggi il Papa durante
l’Angelus per la Solennità di Tutti i Santi davanti a migliaia di pellegrini, giunti
da tutto il mondo in Piazza San Pietro, nonostante la giornata piovosa. Il servizio
di Sergio Centofanti:
Il
Papa ricorda che “agli inizi del Cristianesimo, i membri della Chiesa venivano chiamati
anche ‘i santi’” e sottolinea che il cristiano, in realtà, “è già santo, perché il
Battesimo lo unisce a Gesù e al suo mistero pasquale, ma deve al tempo stesso diventarlo,
conformandosi a Lui sempre più intimamente”:
“A
volte si pensa che la santità sia una condizione di privilegio riservata a pochi eletti.
In realtà, diventare santo è il compito di ogni cristiano, anzi, potremmo dire, di
ogni uomo! Scrive l’Apostolo che Dio da sempre ci ha benedetti e ci ha scelti in
Cristo 'per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità' (Ef 1,3-4). Tutti
gli esseri umani sono pertanto chiamati alla santità che, in ultima analisi, consiste
nel vivere da figli di Dio, in quella ‘somiglianza’ con Lui secondo la quale sono
stati creati”.
“Tutti gli esseri umani – ha
proseguito il Papa - sono figli di Dio, e tutti devono diventare ciò che sono, attraverso
il cammino esigente della libertà”. Dio, perciò, invita tutti “a far parte del suo
popolo santo. La ‘Via’ è Cristo, il Figlio, il Santo di Dio: nessuno giunge al Padre
se non per mezzo di Lui”.
Benedetto XVI ha quindi
ricordato che “sapientemente la Chiesa ha posto in stretta successione la festa di
Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti”:
“Ad
essi domani dedicheremo in modo speciale la nostra preghiera e per essi celebreremo
il Sacrifico eucaristico. In verità, ogni giorno la Chiesa ci invita a pregare per
loro, offrendo anche le sofferenze e le fatiche quotidiane affinché, completamente
purificati, essi siano ammessi a godere in eterno la luce e la pace del Signore”.
Il
Papa ha invitato a lasciarsi guidare da Maria che risplende “al centro dell’assemblea
dei Santi”:
“Ponendo la nostra mano nella sua,
ci sentiamo animati a camminare con più slancio sulla via della santità. A Lei affidiamo
il nostro impegno quotidiano e La preghiamo oggi anche per i nostri cari defunti,
nell’intima speranza di ritrovarci un giorno tutti insieme, nella comunione gloriosa
dei Santi”.
Infine, dopo i saluti nelle varie
lingue, il Papa si è rivolto ai pellegrini italiani:
“Pensando
alla schiera innumerevole di Santi e Sante che sono nati ed hanno vissuto in questa
terra, incoraggio il popolo italiano a seguire sempre i loro esempi conservando i
valori evangelici, per tenere alto il profilo morale della convivenza civile. Buona
festa a tutti!”.