Il Movimento per la vita in Gran Bretagna allarmato per la nuova proposta di legge
in materia di aborto e sperimentazione sugli embrioni
Grave preoccupazione è stata espressa dal Movimento per la vita (MPV) britannico alla
vigilia del discorso della Regina, in occasione dell’apertura ufficiale del Parlamento,
durante il quale renderà nota la legislazione dei prossimi dodici mesi, compresa la
nuova normativa che amplierà la definizione di embrioni per includervi anche quelli
prodotti per clonazione e altri processi. Il 6 novembre – precisa l’agenzia SIR -
la Regina introdurrà la nuova proposta di legge che prevede in particolare un impiego
più diffuso della fecondazione in vitro e della sperimentazione sugli embrioni, la
produzione di embrioni interspecie a scopo di sperimentazione e il prelievo di gameti
da pazienti senza il loro consenso. In Gran Bretagna secondo una inchiesta condotta
dal quotidiano “Daily Telegraph” la maggior parte dei parlamentari vorrebbe ridotto
il limite legale dell’aborto. I leader delle più importanti Chiese cristiane hanno
dichiarato che lo spirito della legge del 1967, che prevedeva l’aborto come ultima
risorsa, è stato tradito ed una mentalità pro-aborto è sempre più diffusa. “Temiamo
che la prossima settimana il Parlamento decida di estendere la legalizzazione dell’aborto
al nord Irlanda”, ha spiegato Paul Danon della “Società per la protezione dei bambini
non nati”, preoccupato che “la ulteriore liberalizzazione della ricerca sugli embrioni
porti alla clonazione di embrioni in parte umani in parte animali”. (E. B.)