Il cardinale Martino: i cristiani cooperino alla difesa dei diritti umani e all'abolizione
della pena di morte
“I cristiani sono chiamati a cooperare per la difesa dei diritti umani e per l’abolizione
della pena di morte, della tortura e di qualsiasi pena o trattamento crudele, inumano
o degradante in tempo di pace e di guerra. Queste pratiche sono gravi crimini contro
la persona umana, creata ad immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1:27) e uno scandalo
per la famiglia umana nel XXI secolo”. E’ quanto ha detto il cardinale Renato Raffaele
Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, durante
un incontro, il 26 ottobre scorso, con la signora Sylvie Bukhari–de Pontual, presidente
della Federazione Internazionale dell’Azione dei Cristiani per l’Abolizione della
Tortura (FIACAT). La FIACAT è un’associazione ecumenica non profit fondata nel 1987
dalle associazioni Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura (ACAT) di diversi
Stati per promuovere l’abolizione del mondo della tortura e di qualsiasi pena o trattamento
crudele, inumano o degradante contro la persona umana. Nell’anno in cui si celebrano
il XX anniversario dalla creazione della FIACAT e il XX anniversario dalla entrata
in vigore della Convenzione internazionale contro la tortura e altre pene o trattamenti
inumani o degradanti (1987–2007), la signora Bukhari–de Pontual ha presentato al Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace l’attività della FIACAT.