2007-10-29 15:12:45

Cile: sanzioni del governo alle farmacie che non vendono la pillola abortiva. La Chiesa: è un attentato contro la vita


Il Ministero della Salute del Cile ha imposto una multa di 33 milioni di pesos a tre catene di farmacie che non hanno tra i loro prodotti la pillola abortiva. Fino ad ora - ricorda l'Agenzia Fides - i principali laboratori cileni si erano rifiutati di produrre la pillola e per questo veniva importata dall’estero; da cinque mesi, invece, il prodotto è disponibile nel Paese. Le farmacie che non lo mettono in commercio rischiano una multa raddoppiata e perfino la chiusura. Il vescovo ausiliare di Santiago, mons. Fernando Natalio Cromali, membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha affermato in un articolo intitolato "l'intolleranza dei tolleranti"' che "il governo multa quelle farmacie che non vendono il prodotto perché, secondo l’esecutivo, violano il diritto che hanno le persone di accedere al prodotto”. Tuttavia – sottolinea il presule - utilizzando questa pillola “vengono violati altri diritti, ancora più fondamentali" come il diritto alla vita del neoconcepito, protetto dalla Costituzione; il diritto delle farmacie, in virtù dello stesso principio di autonomia, a non vendere un prodotto per le sue caratteristiche chiaramente dannose. E infine il diritto ad essere adeguatamente informati dell'effetto reale della pillola”. Inoltre, secondo mons. Cromali, "obbligare ad una collaborazione materiale e formale per la vendita di un prodotto che danneggia la salute è chiaramente un atto contrario alla ragione ed al diritto", pertanto "costituisce non solo un abuso di potere, ma anche un atto di intolleranza in nome della tolleranza". Davanti a questa situazione, numerosi gruppi Pro-vita si sono mobilitati affermando che non si può ammettere che ci si impegni a vendere un prodotto abortivo. L'organizzazione “Muévete Chile” (Muoviti Cile) ha lanciato una campagna per appoggiare le farmacie che si sono rifiutate di vendere la pillola e hanno convocato i cileni a manifestare il sostegno a queste catene. Anche la Rete di istituzioni per la Vita e la Famiglia ha emesso un comunicato sostenendo queste farmacie, affermando che "con questa persecuzione si attenta direttamente all'obiezione di coscienza dei professionisti cristiani". (A. L.)







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