Cile: sanzioni del governo alle farmacie che non vendono la pillola abortiva. La Chiesa:
è un attentato contro la vita
Il Ministero della Salute del Cile ha imposto una multa di 33 milioni di pesos a tre
catene di farmacie che non hanno tra i loro prodotti la pillola abortiva. Fino ad
ora - ricorda l'Agenzia Fides - i principali laboratori cileni si erano rifiutati
di produrre la pillola e per questo veniva importata dall’estero; da cinque mesi,
invece, il prodotto è disponibile nel Paese. Le farmacie che non lo mettono in commercio
rischiano una multa raddoppiata e perfino la chiusura. Il vescovo ausiliare di Santiago,
mons. Fernando Natalio Cromali, membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha
affermato in un articolo intitolato "l'intolleranza dei tolleranti"' che "il governo
multa quelle farmacie che non vendono il prodotto perché, secondo l’esecutivo, violano
il diritto che hanno le persone di accedere al prodotto”. Tuttavia – sottolinea il
presule - utilizzando questa pillola “vengono violati altri diritti, ancora più fondamentali"
come il diritto alla vita del neoconcepito, protetto dalla Costituzione; il diritto
delle farmacie, in virtù dello stesso principio di autonomia, a non vendere un prodotto
per le sue caratteristiche chiaramente dannose. E infine il diritto ad essere adeguatamente
informati dell'effetto reale della pillola”. Inoltre, secondo mons. Cromali, "obbligare
ad una collaborazione materiale e formale per la vendita di un prodotto che danneggia
la salute è chiaramente un atto contrario alla ragione ed al diritto", pertanto "costituisce
non solo un abuso di potere, ma anche un atto di intolleranza in nome della tolleranza".
Davanti a questa situazione, numerosi gruppi Pro-vita si sono mobilitati affermando
che non si può ammettere che ci si impegni a vendere un prodotto abortivo. L'organizzazione
“Muévete Chile” (Muoviti Cile) ha lanciato una campagna per appoggiare le farmacie
che si sono rifiutate di vendere la pillola e hanno convocato i cileni a manifestare
il sostegno a queste catene. Anche la Rete di istituzioni per la Vita e la Famiglia
ha emesso un comunicato sostenendo queste farmacie, affermando che "con questa persecuzione
si attenta direttamente all'obiezione di coscienza dei professionisti cristiani".
(A. L.)