Russia. Mons. Paolo Pezzi consacrato nuovo arcivescovo della Madre di Dio a Mosca.
Alla cerimonia, anche una delegazione del Patriarcato ortodosso
Una Cattedrale gremita, quella dell’Immacolata Concezione, ha accolto ieri nella capitale
russa il nuovo arcivescovo della Madre di Dio a Mosca, mons. Paolo Pezzi, consacrato
dal predecessore, l’arcivescovo Tadeusz Kodrusiewicz. “Da oggi sei a capo di una Chiesa
molto giovane che ha solo 16 anni e ha bisogno di cure paterne – ha detto l’arcivescovo
Kodrusiewicz, ripreso dal quotidiano Avvenire, rivolgendosi al suo successore – ma
tu sei forte, soprattutto nello spirito. Sei figlio del movimento di Don Giussani
(Comunione e Liberazione, ndr), un uomo santo, e della fraternità sacerdotale di San
Carlo, chiamati a portare in tutto il mondo la verità e la bellezza di Cristo”. “La
Provvidenza – ha quindi aggiunto il presule – ti ha mandato nella terra dove c’è gran
bisogno di promuovere il dialogo ecumenico. Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa hanno
le stesse opinioni riguardo alle sfide del secolarismo e del relativismo e devono
unire le loro forze”. Presente alla celebrazione, accanto ai rappresentanti politici
e diplomatici di vari Paesi, una nutrita delegazione del Patriarcato ortodosso di
Mosca, guidata dal numero due del Dipartimento degli esteri, Vsvelod Chaplin, che
ha letto il messaggio del Patriarca Alessio II al neo-arcivescovo, nel segno del dialogo
e della “rapida soluzione dei problemi che esistono ancora tra noi”. Il nuovo arcivescovo
della Madre di Dio a Mosca, 47 anni e una solida esperienza russa (è stato, fra l'altro,
decano della diocesi di Novosibirsk, insegnante e poi rettore del seminario cattolico
di San Pietroburgo, cappellano della comunità italiana a Mosca), ha salutato i fedeli
con una dotta dissertazione sul ruolo episcopale. Come l’arcivescovo Kodrusiewicz,
anche mons. Pezzi ha parlato della necessità di ecumenismo, perché le due Chiese “devono
fare fronte alle stesse sfide e devono unire le loro forze”. (R.M.)