2007-10-28 11:07:38

Attraverso periodi di vuoto e di isolamento Dio vuole renderci attenti e capaci di ‘sentire’ la sua presenza silenziosa: così ieri il Papa al termine del concerto nell’Aula Paolo VI ricordando l’esperienza di Beethoven


“La vera gioia è radicata in quella libertà che solo Dio può donare”: è quanto ha affermato ieri pomeriggio Benedetto XVI al termine del concerto eseguito in suo onore, nell’Aula Paolo VI, dall’Orchestra Sinfonica e dal Coro della Radio della Baviera. Ricordando l’esperienza di Beethoven che pur sordo riuscì a comporre la Nona Sinfonia, il Papa ha sottolineato che Dio, “a volte … attraverso periodi di vuoto e di isolamento interni, vuole renderci attenti e capaci di ‘sentire’ la sua presenza silenziosa”. Il servizio di Tiziana Campisi:RealAudioMP3


E’ un “travolgente sentimento di gioia” quello che Beethoven ha “trasformato … in musica” nella Nona Sinfonia, “non … qualcosa di leggero e di superficiale”, ma “un sentimento conquistato con fatica”. Benedetto XVI ha definito così le note del compositore tedesco vissuto fra il XVIII e XIX secolo, che “dopo anni di auto-isolamento e di vita ritirata, ha combattuto duramente le difficoltà “che gli procuravano depressione e profonda amarezza” e che “minacciavano di soffocare la sua creatività artistica”. Ma è stato proprio l’handicap dell’udito, ha spiegato il Papa, a donare al musicista una sensibilità nuova:

 
“La solitudine silenziosa, però, aveva insegnato a Beethoven un modo nuovo di ascolto che si spingeva ben oltre la semplice capacità di sperimentare nell’immaginazione il suono delle note che si leggono o si scrivono”.

 
E’ la “percettività che riceve in dono chi da Dio ottiene la grazia di una liberazione esterna ed interna”, ha detto ancora il Santo Padre ricordando poi l’interpretazione che della stessa sinfonia il Coro e l’Orchestra della Radio Bavarese hanno eseguito in occasione della caduta del muro di Berlino, nel 1989, quando il testo della “Ode alla gioia” è stato cambiato in “Libertà, bella scintilla di Dio”. Cosa che ha espresso “più del semplice sentimento del momento storico”, ha proseguito in tedesco Benedetto XVI:

 
“Die wahre Freude wurzelt in der Freiheit…
La vera gioia è radicata in quella libertà che solo Dio può donare. Egli – a volte proprio attraverso periodi di vuoto e di isolamento interni vuole renderci attenti e capaci di ‘sentire’ la sua presenza silenziosa non solo ‘sopra la volta stellata’, ma anche nell’intimo del nostro animo. È lì che arde la scintilla dell’amore divino che può liberarci a ciò che siamo veramente”.
 
A precedere l’esecuzione dell’Orchestra Sinfonica e del Coro della Radio della Baviera il saluto al Papa del cardinale Friedrich Wetter. Il porporato ha spiegato che il concerto è stato voluto per ringraziare Benedetto XVI per la visita in Baviera nel settembre dello scorso anno e per rinnovare a lui gli auguri per gli 80 anni festeggiati il 16 aprile scorso. “La musica accende in noi la scintilla del desiderio di luce, di Cristo” ed eleva “i cuori verso il Creatore”, ha detto il cardinale Wetter, essa “viene dal cuore e va al cuore”.







All the contents on this site are copyrighted ©.