A Milano, Convegno della Società San Vincenzo de’ Paoli, sul tema: “Fatemi studiare,
conviene a tutti”
“Fatemi studiare, conviene a tutti”: non è solo il motto della campagna 2007 della
Società San Vincenzo de’ Paoli, ma è anche il titolo di un Convegno svoltosi ieri
a Milano, incentrato sulla constatazione che dall’abbandono scolastico si passa alla
marginalità, se non alla devianza e alla criminalità. In Lombardia, non compie il
percorso scolastico oltre il 14% dei bambini e dei ragazzi in età scolare, e anche
a Milano si calcola che oltre 3500 bambini non rispondano all’obbligo scolastico.
Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, ha evidenziato il paradosso
dei bimbi Rom. Accade infatti che dopo un lungo lavoro si riesca a stabilire con le
famiglie un patto di legalità che comprende l’impegno di mandare i bambini a scuola.
Capita poi che il campo sia sgomberato e i bambini inseriti in un percorso formativo
tornino per la strada. Dal canto suo, don Gino Rigoldi ha parlato di una stretta correlazione
fra abbandono scolastico e ingresso al carcere minorile Beccarla, di cui è cappellano
a Milano. Di qui, dunque, la necessità di investire sulla formazione dei bambini e
dei ragazzi, attraverso forme di sostegno alle famiglie, certo come promozione umana
della persona, ma banalmente – è stato osservato - anche per risparmiare i 10 miliardi
che costa allo Stato la dispersione scolastica, senza contare i costi sociali. La
San Vincenzo milanese interviene in questo settore attraverso l’Opera Speciale Macchi-Grignani,
che sostiene i bisogni delle ragazze madri con figli in età pre-scolare, mentre l’Opera
Speciale Clara Cornelia Castelli si occupa di distribuire direttamente sussidi scolastici.
L’intervento è completato con 33 borse di studio, 150 ragazzi seguiti nell’inserimento
scolastico; ed ancora, l’erogazione di contributi per l’acquisto di materiale didattico.
Attraverso l’assistenza prestata ai bambini senza cure nei periodi infrascolastici,
si è riusciti a garantire la frequenza della scuola che – ha detto il presidente della
San Vincenzo milanese, Alessandro Giachi - significa mettere la persona in condizioni
di far fruttare pienamente i talenti ricevuti da Dio e metterli al servizio della
comunità. (A cura di Fabio Brenna)