“Testimoni musulmani e cristiani di fronte alla modernità”: a Istanbul, in Turchia,
V Simposio islamo-cristiano
Mons. Louis Pelâtre, vicario apostolico di Istanbul, ha chiuso ieri sera il V Simposio
islamo-cristiano, organizzato nella storica città turca dai frati minori cappuccini
in collaborazione con l’Università di Marmara, sul tema: “Testimoni musulmani e cristiani
di fronte alla modernità”. Lo ha fatto chiedendo che l’iniziativa, piccola ma coraggiosa,
continui e si sviluppi maggiormente. Secondo padre Borrmans, che ne è l’anima fin
dall’inizio, essa si inserisce nello spirito che trapela nella lettera che 138 responsabili
dell’Islam di 43 Paesi hanno indirizzato al Santo Padre e nella quale, per la prima
volta, in vista di un possibile avvicinamento al Cristianesimo, non si parla più di
sudditanza a Dio, ma di amore a Dio e al prossimo. In rıferimento al tema, i due professori
cattolici, padre Borrmans e Ilaria Molari, hanno presentato, come testimoni della
modernità, Karl Rahner, il cardinale de Lubac e Jacques Maritain, che ebbe l’audacia
di proporre ai cristiani del secolo XX una città laica di ispirazione cristiana; da
parte musulmana, sono stati invece presentati tre studiosi, uno egiziano, uno indiano
e uno turco, il cui atteggiamento di fronte alla modernità è un invito a liberarsi
dal giogo delle imitazioni, oggi divenute di moda. Ha fatto particolare impressione
agli studenti universitari che hanno partecipato alle conferenze (una decina e molto
interessati agli argomenti) il pensiero di Rahner sul cristiano anonimo, cioè su colui
che non è arrivato a una fede esplicita, ma che è incamminato ugualmente verso la
salvezza, “perché – parole dello studioso – anche una religione non cristiana offre
momenti soprannaturali di grazia donati da Dio a motivo di Gesù Cristo e ciò senza
negare che in essa continuino a sussistere errori e imperfezioni”. Il prossimo anno
si parlerà di fede e amore, argomento scelto di comune accordo tra i relatori che
hanno partecipato all’incontro, giudicato favorevolmente da tutti. (A cura di padre
Egidio Picucci da Istanbul)