2007-10-27 13:49:41

Mons. Migliore all'ONU: gli Stati non vengano meno ai principi di legalità anche nella lotta al terrorismo


Lo stato di diritto, l’importanza dell’ONU e i rischi di perdita della legalità nella lotta al terrorismo: al centro dell’intervento dell’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU, ieri alla 62.ma sessione dell’Assemblea generale. Il servizio di Fausta Speranza:


Gli Stati non devono adottare misure antitetiche ai principi che danno loro legittimità attraverso lo stato di diritto, neanche di fronte al terrorismo. E’ quanto afferma mons. Migliore, sottolineando che la “lotta al terrorismo è necessaria” ma “deve passare attraverso l’adozione o il rafforzamento degli strumenti giuridici”, anche se – afferma – “lo stato di diritto a volte è difficile da applicare ai terroristi che hanno poco o nessun rispetto per la legge”. E l’osservatore permanente della Santa Sede afferma che quando gli Stati falliscono nelle loro responsabilità le “Nazioni Unite sono chiamate ad essere forum propulsivo per lo stato di diritto in tutti gli angoli del globo”. Ricorda che “i valori della pace, sviluppo e diritti umani sono i principi guida e nello stesso tempo gli obiettivi dell’Organizzazione”, la cui efficacia - aggiunge - “è garantita dal perfezionamento dello stato di diritto”. E mons. Migliore, con la promozione della giustizia e della pace chiede “una stabile economia e il rispetto della dignità di ogni persona senza discriminazioni per lo status sociale, economico e politico”. In una società sempre più globalizzata, inoltre, “regolare le relazioni tra gli Stati è di grandissima importanza per assicurare la coesistenza pacifica”. E mons. Migliore parla di Trattati chiamando a riflettere sul “ruolo vitale delle Nazioni Unite nella creazione e nel perfezionamento dei Trattati internazionali”. A questo proposito aggiunge che “le Nazioni Unite devono essere un arbitro neutrale”, per poi affermare che “un sistema di Trattati che diventa opaco e inaffidabile corre il rischio di minare le basi dello stato di diritto e di screditare la legittimità e la legalità dell’ONU quale promotore e garante della legge internazionale”. Mons. Migliore raccomanda agli Stati il rispetto dei Trattati, sottolineando che “un rafforzamento e un’osservanza selettivi sono antitetici allo stato di diritto”. Riconoscendo poi il gap che esiste tra lo sviluppo della legge internazionale e la capacità dei singoli Stati di incorporarla nella legislazione nazionale, mons. Migliore raccomanda assistenza anche tecnica a questi Paesi felicitandosi per la creazione del ‘Gruppo Coordinamento e Risorse per lo stato di diritto’. Ancora apprezzamento per i progressi fatti, a livello di diritto internazionale, in tema di genocidio, crimini di guerra, pulizia etnica e crimini contro l’umanità. Con la triste considerazione, però, che, nonostante i principi ribaditi, tali crimini restano una realtà di fatto in tanti angoli di mondo.







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