2007-10-27 14:51:42

Beatificazione a Roma di suor Celina Chludzińska Borzęcka, fondatrice del ramo femminile dei Risurrezionisti


Si svolgerà nel pomeriggio, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, la cerimonia di beatificazione di Celina Chludzińska Borzęcka, fondatrice della Congregazione delle Suore della Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. A presiedere la concelebrazione a nome del Papa sarà il cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. A partire dalle 15.50, la nostra emittente trasmetterà la cronaca idel rito per la sola zona di Roma, sull'onda media di 585 kHz; e sulla modulazione di frequenza di 105 MHz. Per un profilo biografico della nuova Beata, il servizio di Francesca Fialdini:RealAudioMP3


Da moglie e madre a suora, fondatrice della Congregazione delle Suore della Risurrezione. Celina Chludzińska Borzęcka, nasce nel 1833, in una cittadina dell’attuale Bielorussia, all’epoca territorio della Polonia orientale. Benché nel suo cuore senta la chiamata alla consacrazione, a vent’anni si sposa per seguire la volontà dei genitori e il consiglio del padre spirituale; dal suo matrimonio nacquero quattro figli, due dei quali morti in tenera età. Sotto il regime zarista, Celina, senza dimenticare i suoi impegni familiari, si prodiga per gli insorti venendo per questo arrestata, nel 1863. Sei anni più tardi si trasferisce a Vienna per accudire il marito malato e le due figlie; rimasta vedova sceglie Roma come sua città e qui incontra la spiritualità risurrezionista riscoprendo la propria vocazione religiosa. Da questo momento, siamo nel 1882, Celina sceglie la vita comunitaria e con la figlia Edvige fonda il ramo femminile della Congregazione dei Risurrezionisti, dedita all’educazione cristiana delle ragazze povere. A partire dal 1891, anno ufficiale della fondazione, l’attività evangelizzatrice di suor Celina cresce; intraprende numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti. E’ grazie a questa instancabile opera di apostolato che l'Istituto oggi può contare 53 case in tutto il mondo, in Argentina, Australia, Bielorussia, Canada, Inghilterra, Italia, Polonia, Stati Uniti e Tanzania. Mentre si trova di passaggio a Cracovia, suor Celina muore all’età di 80, il 26 ottobre 1913, lasciando una testimonianza di instancabile disponibilità al volere di Dio in ogni stato della sua vita terrena.

Per cogliere la profondità spirituale di suor Celina Chludzińska Borzęcka, Giovanni Peduto ha intervistato il postulatore della Causa di beatificazione, padre Vieslaw Spiewak:RealAudioMP3


R. – La peculiarità della sua santità è condensata nel motto della Congregazione delle Suore della Risurrezione: “Per crucem et mortem at resurrectionem et gloriam” (Per la croce e la morte alla risurrezione e alla gloria). Infatti, nel suo caso è stata così umile da accettare qualsiasi volontà di Dio, di voler morire a se stessa, per poter risorgere con Cristo ovviamente e scoprendo la volontà del Signore, cercare di realizzarla fino in fondo. Questo lo vediamo, per esempio, quando, volendo entrare nella vita di clausura, ubbidisce alla volontà dei genitori. Riesce a vedere anche lì la volontà di Dio, anche se le costa moltissimo, e segue il loro giudizio e verdetto, andando sposa ad un uomo che poi diventa suo marito. Lei, però, lo ama con tutta se stessa. La sua santità non è solo quella di vita religiosa, è anche santità di vita in quanto moglie, madre e vedova. Qualsiasi realtà deve affrontare, l’affronta con tutta se stessa, cercando di viverla nella maniera migliore, responsabilmente e con amore.

D. – Qual è il messaggio di questa Beata, per gli uomini e per le donne di oggi?

R. – Il messaggio credo sia innanzitutto che qualsiasi stato di vita che noi viviamo in quanto cristiani può portarci alla santità. Lei, infatti, qualsiasi stato le sia toccato in sorte, nell’arco della sua vita di 80 anni, l’ha voluto vivere così: “Questa per me è la possibilità di santificarmi”. E allora, non soltanto una suora, una fondatrice di una comunità religiosa, ma anche una madre e una moglie può santificarsi. Di questo Celina è testimone.







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