È morto Ernst Ludwig Ehrlich, l’intellettuale ebreo che impegnò tutta la vita a
tessere il dialogo con i cattolici
È morto il professore ebreo Ernst Ludwig Ehrlich, co-presidente della Commissione
di dialogo ebreo-cattolica della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI)
e della Conferenza episcopale svizzera (CES). Nato a Berlino nel 1921, è spirato domenica
scorsa a Riehen, in Svizzera. Ieri durante una cerimonia, la CES ha ricordato con
gratitudine la collaborazione preziosa di Ehrlich, per la costruzione del dialogo
tra ebrei e cattolici. Nel periodo della dittatura nazista, fu costretto ad un anno
di lavori forzati. Appena ci riuscì, scappò dalla Germania per rifugiarsi in Svizzera:
in poco tempo, divenne docente di lettere all’Università di Basilea e professore di
storia ebraica contemporanea all’Università di Berna. Ottenne anche una laurea "honoris
causa" dalla facoltà di teologia cattolica dell’Università di Lucerna. Durante gli
anni del Concilio Vaticano II, fu tra coloro che scrissero la Dichiarazione “Nostra
Aetate” sul rapporto tra Chiesa cattolica ed ebraismo. “Non passa giorno – disse –
che non mi occupi della comprensione tra cattolici ed ebrei”. (B.B.)