INDIA L'Associazione Ospedali Cattolici dell'India mobilitata contr l'Aids
HYDERABAD, 25ott07 - "L'India corre il rischio di essere coinvolta in una devastante
catastrofe sociale ed economica causata dall'impatto con l'Aids a meno che non si
prendano misure immediate e decisive". Il giudizio è del religioso verbita Sebastian
Ouseparambil, direttore della Associazione Ospedali Cattolici dell'India (CHAI), la
più grande catena mondiale di istituzioni sanitarie nell'ambito del volontariato.
L'associazione ha tenuto nei giorni scorsi la propria conferenza annuale ad Hyderabad,
capoluogo dell'Andhra Pradesh, lo stato indiano con il più alto numero di sieropositivi
dell'India. E proprio all'Aids la CHAI ha dedicato la propria conferenza annuale.
In India la CHAI possiede 21 centri sanitari di sostegno, che forniscono cure anche
a domicilio alle persone contagiate. Distribuisce anche materiale e corsi di educazione
sessuale e di igiene per maestri e per i docenti delle scuole superiori. L'arcivescovo
di Hyderabad, mons. Joji Marampudi si è congratulato per l'azione anti Aids svolta
dall'Associazione Ospedali Cattolici dell'India. L'Associazione venne fondata nel
1943 a Guntur, nell'Andrha Pradesh,dalla dottoressa suor Mary Glowrey e da poche altre
consorelle. Un sosotegno decisivo venne dalla Società del Divin Verbo. (Fides,
Popoli-MANCINI)