In corso ad Istanbul il quarto Simposio islamo-cristiano promosso dai Frati Cappuccini
“Nel corso degli ultimi 40 anni l’esperienza degli incontri di dialogo tra cristiani
e musulmani ha dimostrato che le separazioni, le differenze e le opposizioni non si
hanno solo tra i discepoli di Cristo e i credenti nell’Islam, ma piuttosto tra quelli
e quelle che, da una parte e dall’altra, adottano un’attitudine specifica di fronte
alle esigenze e alle sfide della modernità”. Lo ha detto questa mattina a İstanbul
l’islamologo padre Maurice Borrmans aprendo i lavori del IV Simposio islamo-cristiano,
organizzato dai Frati Minori Cappuccini, che proprio quest’anno ricordano 80 anni
di presenza in Turchia. Il Simposio, organizzato in collaborazione con l’Università
di Marmara, ha per tema “Testimoni cristiani e musulmani di fronte alla modernità”.
Tema, questo, che sta impegnando seriamente due professori cattolici, padre Borrmans
e la prof.ssa Ilaria Molari, e quattro professori musulmani, per chiarire come le
due fedi religiose si pongono di fronte a un problema che sta imponendo un cambiamento
che contagia le strutture economiche, sociali, politiche, amministrative e religiose
dell’intera società. Secondo padre Borrmans i cattolici hanno dovuto rispondervi dal
di dentro, evangelizzando e non lasciandosi evangelizzare dalla modernità, nata nel
loro mondo, mentre i musulmani devono rispondervi dal di fuori, dato che la modernità
viene loro dall’esterno, cioè dall’occidente in cui è nata, rischiando di essere considerata
un prodotto di importazione e, dunque, confusa con un processo di occidentalizzazione.
Al Simposio partecipano una cinquantina di persone, più una decina di studenti naturalmente
musulmani dell’Università di Marmara, molto interessati al tema che verrà ulteriormente
affrontato oggi e domani con altri approfondimenti. (Da Istanbul, per la Radio
Vaticana, padre Egidio Picucci)