Pakistan: i talebani all’attacco delle scuole cattoliche nella valle della Swat
Non si ferma il processo di talebanizzazione del Pakistan, nonostante le promesse
formali del governo centrale e delle autorità locali: l’estremismo islamico è infatti
arrivato fino alla valle della Swat, un tempo nota come “la Svizzera d’Oriente”. Lo
denuncia un lungo rapporto del Minorities Concern of Pakistan, organizzazione locale
che controlla la situazione delle minoranze e le violazioni commesse contro i diritti
umani della popolazione. Uno dei casi citati, ripreso dall'Agenzia AsiaNews, riguarda
il liceo di Sangota, nella Swat, gestito dalla diocesi cattolica locale: una lettera
di due pagine, inviata nei giorni scorsi da un gruppo fondamentalista islamico, accusa
l’amministrazione scolastica di “convertire a forza gli studenti” e di “allontanarli
dalla morale islamica”. Il gruppo pretende l’immediato licenziamento di tutto il personale
cristiano, da rimpiazzare con ferventi musulmani, e minaccia attacchi suicidi “se
gli ordini non verranno eseguiti”. Invece di ascoltare la scuola, il governo locale
ha dato ragione alla lettera, emanando un’ordinanza che impone alle studentesse, anche
cattoliche, di vestire il velo durante tutta la giornata per “preservare la morale
islamica della zona da conversioni ed ateismo”. Molti genitori preoccupati hanno deciso
di ritirare le figlie dall'istituto, che è stato costretto a chiudere fino alla scorsa
settimana, quando l’amministrazione locale ha deciso di distaccare alcuni agenti per
garantirne la sicurezza. Tuttavia, soltanto la metà degli studenti non islamici è
tornata sui banchi, e molti pensano di abbandonare il Paese per evitare altre violenze.
(R.P.)