2007-10-23 15:00:25

In India oltre 20 mila cristiani del Manipur pregano per il Myanmar


In più di 100 chiese del distretto di Churachandpur in altre zone nel nord-orientale Stato indiano del Manipur, oltre 20 mila cristiani hanno iniziato domenica una campagna di preghiera per libertà e la democrazia in Myanmar. La campagna, promossa dall'organizzazione Myanmar Christians Fellowships (MCF) alla quale aderisce il gruppo Cristiani birmani in esilio, prevede anche preghiere pubbliche ogni domenica. “Questa campagna – spiega Ko Lay, segretario generale di MCF – vuole promuovere preghiere per la pace, "il ritorno della democrazia e la liberazione di tutti i prigionieri politici in Myanmar”. Ma si prega anche per “i comandanti della giunta militare birmana, perché possano cambiare”. Intanto Babloo Loitongban, direttore di Allarme diritti umani di Imphal, denuncia all'agenzia AsiaNews che “dopo l’inizio della crisi nell'ex Birmania, le autorità indiane hanno arrestato tre birmani per immigrazione illegale, ancora detenuti. Chiediamo che sia loro riconosciuto lo status di rifugiati, come anche stiamo facendo con altri birmani, tra cui molti studenti. A Imphal si sono rifugiati molti sindacalisti del Myanmar e diamo loro assistenza legale”. “L’India – prosegue Babloo Loitongban – è oggi rispettata nel sud-est dell’Asia per i valori che ha sostenuto: un approccio agli Stati vicini fondato sul rispetto dei valori morali è di primaria importanza se l’India vuole mantenere la sua rispettabilità nella regione e nel mondo". “La pressione internazionale sulla giunta militare - sottolinea infine Babloo Loitongban - è importante, ma è cruciale la risposta degli Stati vicini come Cina, Thailandia e India, soprattutto in questo momento” in cui la giunta permette l’ingresso dell’osservatore dell'ONU. (A. L.)







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