2007-10-22 16:19:48

Il partito del liberale Tusk si aggiudica le elezioni legislative in Polonia. Sconfitti i gemelli Kaczynski


In Polonia le elezioni anticipate di ieri hanno registrato la sconfitta dei gemelli Kaczynski: la "Piattaforma civica", il partito guidato dal liberale, Donald Tusk, che ha conquistato il 41,6 per cento dei voti. Il partito del premier uscente, Jaroslaw Kaczynski, il PIS, ottiene poco più del 32%. Al terzo posto è arrivato il blocco di Sinistra Democratica (LID) con il 13,2% e poi il Partito dei contadini con l'8,8%. Escono invece dal parlamento, perché sotto la soglia di sbarramento al 5%, i partiti populista e nazionalista, Autodifesa e la Lega delle famiglie polacche. Importante il dato sull’affluenza alle urne, che è il più alto dalla caduta del regime comunista. Per un analisi del voto, Stefano Leszczynski ha intervistato Luigi Geninazzi inviato del quotidiano Avvenire ed esperto dell’area:RealAudioMP3
 
R. - Il significato più evidente di questa svolta è che la gente ha dichiarato il proprio rifiuto di un clima politico, più che di alcune scelte concrete del governo Kaczynski. Un clima politico fondato sulla continua conflittualità, sul sospetto, sulla paura, sulle manipolazioni. Tutto questo io credo abbia sconcertato, scontentato i polacchi, la cui grande maggioranza ha deciso di puntare sul nuovo, su una persona che è sempre di destra ma moderato, liberale in economia, aperto all’Unione Europea, soprattutto intenzionato a riannodare i rapporti con la Germania che sotto il governo precedente di Kaczynski si erano molto guastati.

 
D. - Gli elettori sono sembrati molto coinvolti da questa consultazione: la maggior parte delle persone forse si attendevano un’affluenza molto bassa che invece non c’è stata...

 
R. - Sì, certamente, un’affluenza oltre il 53 per cento ed è il dato più alto della Polonia dalla svolta del 1989. Due anni fa si era toccato il punto più basso, il 41 per cento. Molta gente, soprattutto i più giovani, soprattutto la gente che sta all’estero - milioni di polacchi, ricordiamolo, sono residenti all’estero - hanno deciso di andare a votare per farla finita con questo clima. Ha vinto, possiamo anche dire, un cattolicesimo che non vuole essere basato sulla intolleranza e sulla aggressività nei confronti dei suoi interlocutori.

 
D. - All’interno, quali sono le priorità politiche, quali sono le urgenze principali?

 
R. - Le urgenze principali riguardano il riavviare il processo di privatizzazione e nello stesso tempo il dare impulso alle grandi opere statali: la Polonia, ricordiamolo, ospiterà insieme con l’Ucraina i Campionati europei di calcio del 2012, ci sono grandi infrastrutture da fare. Oggi, chi viene a Varsavia o Cracovia vede già grandi trasformazioni, ma questi lavori dovranno essere accelerati. Nello stesso tempo, bisogna dare fiducia all’economia che in questi anni è andata molto bene ma, come tutti hanno riconosciuto - e il voto lo ha dimostrato - non tanto per merito del governo, ma per un trend positivo dell’economia polacca.

 
D. - Ci sarà, per così dire, un’esperienza di coabitazione anche in Polonia tra il presidente - che è uno dei leader del partito che è stato sconfitto - e Donald Tusk? Ci saranno degli ostacoli?

 
R. - Sarà una coabitazione difficile però se i dati di questa mattina verranno confermati, il potere di veto del presidente sarà scavalcato e sarà comunque un braccio di ferro che continuerà. Diciamo, sarà una coabitazione abbastanza difficile.







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