2007-10-22 16:15:55

Decine di feriti per la rivolta di prigionieri palestinesi in un carcere israeliano - Nuovo rinvio per le elezioni presidenziali in Libano


Sarebbero decine i prigionieri palestinesi e le guardie carcerarie israeliane rimasti feriti o contusi durante i disordini esplosi la notte scorsa nel carcere di Ketzyot, nel deserto del Neghev. Il ministro per i prigionieri dell'Autorità nazionale palestinese, Ajrami, ha detto all'ANSA che ''almeno 250 detenuti sono stati colpiti o sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni ma che solo quattro sarebbero ricoverati in ospedale. Dopo aver sedato la rivolta nel carcere, nel quale sono rinchiusi circa 3.000 palestinesi, gli agenti di custodia ne hanno ammanettati 1.200. Dei quindici agenti di custodia colpiti, solo uno è stato ricoverato in ospedale. Sulle cause della rivolta è stata aperta un’inchiesta. Secondo il ministro palestinese Ajrami, gli agenti avrebbero fatto irruzione nelle tende colpendo i detenuti senza alcuna apparente motivazione; secondo il portavoce del servizio carcerario isareliano durante un controllo di routine migliaia di prigionieri hanno reagito lanciando oggetti e incendiando le tende.

- Due soldati americani sono stati uccisi e uno è rimasto ferito nella base militare USa di Manama, capitale del Bahrein che ospita la Quinta Flotta. Il comando statunitense fa sapere che non si tratta di un atto terroristico. La Quinta Flotta opera nelle acque del Golfo Persico, del Mar Rosso, del Golfo dell'Oman e di parti dell'Oceano indiano. Presso la base lavorano e risiedono circa 3.000 persone, senza includere gli equipaggi delle unità navali di passaggio.

- Quattro persone sono morte e 21 altre sono rimaste ferite a Baghdad in seguito all'esplosione di tre ordigni in due zone diverse della città. Lo riferisce l'agenzia Nina, secondo cui il primo ordigno è esploso nella zona di Karrada, nel centro della città, mentre le altre due sono avvenute nella zona di Zafaraniya, nel Sud della città.

- Le presidenziali libanesi sono state rinviate al 12 novembre, secondo quanto affermato dal presidente del parlamento, Nabih Berri in una nota. Si tratta del secondo rinvio, dopo che la prima sessione convocata per il 25 settembre era stata aggiornata al 23 ottobre. Secondo fonti di stampa, il rinvio era nell'aria da giorni, a causa della necessità di dare ulteriore tempo ai negoziati per trovare un successore ''di consenso'' del filosiriano Emile Lahoud il cui mandato scade il 23 novembre. In una breve comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Nna, Berri ha affermato che il rinvio si è reso necessario ''per dare più tempo alle consultazioni e per concordare sull'elezione di un Presidente della Repubblica che sia il simbolo dell'unità del Paese''. Negli ultimi giorni, il presidente del parlamento Nabih Berri ha avuto colloqui con il leader della maggioranza parlamentare Saad Hariri, e ieri i leader delle due fazioni cristiane rivali -l'ex presidente Amin Gemayel e l'ex generale Michel Aoun alleato di Berri e del movimento Hezbollah - si sono incontrati per un lungo colloquio. Secondo fonti di stampa, gli incontri erano improntati sulla necessità di trovare un candidato ''di consenso'', che in base al sistema politica deve essere cattolico maronita.

- Secondo l’agenzia ANSA, partiranno nel tardo pomeriggio di oggi per Roma, dove dovrebbero quindi arrivare in tarda serata, Ali Larijani e Said Jalili, l'ex capo negoziatore sul nucleare iraniano e il suo successore, che domani incontreranno Javier Solana, responsabile della politica estera comune della UE. Solana rappresenterà tutto il gruppo dei 'cinque più uno', cioè i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU (USA, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna) più la Germania, che si sono dati tempo fino alla fine di novembre per prendere eventualmente in considerazione sanzioni pesanti contro Teheran nel caso non venissero ritenute soddisfacenti le informazioni fornite per fare piena chiarezza sul suo programma nucleare. L'incontro avviene una settimana dopo lunghi colloqui riservati avuti dal presidente russo Putin a Teheran con le massime autorità iraniane, tra le quali la Guida suprema, ayatollah Ali Khamenei. E soltanto tre giorni dopo le dimissioni di Larijani da capo negoziatore.

- Intanto il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, invita i Paesi arabi a non partecipare alla conferenza internazionale sul Medio Oriente in programma il mese prossimo negli USA. Un analogo invito era giunto il 13 ottobre scorso dalla Guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, così come, precedentemente, dal leader di Hamas, Ismail Haniyeh, di cui Teheran è fra i principali sostenitori.

- Due bambini di 5 e 6 anni, figli di dipendenti locali della società petrolifera francese Total-Elf sono stati rapiti questa mattina da uomini armati, nella regione petrolifera nigeriana di Port Harcourt. Nella notte tra sabato e domenica un britannico, un russo, un croato e quattro nigeriani erano stati prelevati da un'installazione offshore della Shell, nella stessa regione del Delta del Niger, mentre risale a sei giorni fa l'ultimo rapimento di un bambino. Anche in quel caso si è trattato del figlio di 5 anni di un dipendente locale della Shell. Nella maggior parte dei casi gli ostaggi vengono rilasciati dietro il pagamento di riscatto.

- E' di almeno 20 ribelli e sette militari morti il bilancio dell'attacco compiuto da ribelli Tamil contro una base aerea militare nello Sri Lanka e del contrattacco dell’esercito. Nella zona è stato decretato un coprifuoco mentre sono ancora in corso rastrellamenti. Le Tigri per la liberazione del Tamil Eelam, in gran parte induisti, si battono per ottenere uno Stato indipendente nel nord e nel nordest del Paese, popolato al 75% da cingalesi, la maggioranza dei quali è buddista. Dal 1972 oltre 62.000 persone sono morte a cause delle violenze e 5.400 sono le vittime dalla fine del 2005.

- La Cina ha presentato al mondo il suo gruppo dirigente, parzialmente rinnovato dopo lo svolgimento del 17/o Congresso del partito comunista, la scorsa settimana a Pechino. La promozione di Li Keqiang (52 anni) e Xi Jinping (54) che sono entrati nel Comitato permanente dell'Ufficio politico, è considerata il fatto più rilevante. Hu Jintao è stato confermato segretario per altri cinque anni, e Wen Jiabao con ogni probabilità verrà confermato primo ministro. Il nuovo Comitato permanente, considerato il vero governo della Cina, è stato presentato oggi alla stampa internazionale dallo stesso Hu Jintao in una breve cerimonia nella Sala dell'Assemblea del Popolo, in piazza Tiananmen. Hu ha sottolineato come punto chiave del suo programma quello di portare avanti lo sviluppo economico a ritmi rapidi, dando però maggiore importanza alla conservazione dell'ambiente e alla protezione dei settori più deboli della società.

- Sempre in Cina: è di 37 morti e 19 feriti il bilancio di un incendio sviluppatosi nella notte in una fabbrica di scarpe in Cina, nella provincia di Fujian. Lo hanno riferito le autorità locali, precisando che il proprietario dell'azienda calzaturiera di Putian, specializzata in tomaie e aperta senza i necessari permessi, è stato arrestato.

- Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha decretato ieri sera (la mattina di oggi in Italia) lo stato di emergenza nel sud dello Stato, devastato da numerosi incendi: nelle contee di Los Angeles, Orange, Riverside, San Bernardino, San Diego, Santa Barbara e Ventura. I 25 mila abitanti della città di Ramona, vicino a San Diego, in California, hanno ricevuto l'ordine di lasciare la località, minacciata da un incendio di grande ampiezza.

- Il presidente del Kirghizistan, Kurmanbek Bakiev, ha deciso stamani di sciogliere il parlamento nazionale dopo che ieri un referendum popolare ha approvato con un 75,04% di sì modifiche alla costituzione. Il referendum, con cui l'ex repubblica sovietica tenta di superare l'impasse che ne ha paralizzato la sua vita politica, riduce i poteri del governo, che d'ora in poi dovrà rendere conto al presidente e al parlamento. La nuova costituzione, approvata alla fine dello scorso anno, rafforza i poteri sia del capo dello Stato che del parlamento, aumenta il numero dei deputati e introduce per le elezioni il criterio proporzionale. La precedente costituzione era stata adottata con referendum nel febbraio 2003. ''La ragione principale per lo scioglimento del parlamento è la contraddizione tra i vari rami del potere'', ha spiegato l'ufficio stampa del presidente, precisando che non è ancora stata fissata la data del voto. L'opposizione ritiene invece che si tratti di un passo verso l'autoritarismo, perchè la nuova carta costituzionale rafforzerebbe in particolare il ruolo del presidente. Gli analisti credono che la riforma in senso proporzionale del voto consentirà al neo partito presidenziale, Ak Zhol, di conquistare la maggioranza parlamentare. Il Kirghizistan è stato minato dall'instabilità sin dal 2005, quando una protesta ha cacciato il vecchio leader Askar Akaiev e portato al potere Bakiev.

- La campagna per le elezioni del 24 novembre del leader dell'opposizione laburista australiana, Kevin Rudd, ha preso slancio ieri sera con una vittoria di misura (''ai punti'') riconosciuta oggi dalla stampa nel primo dibattito Tv con il premier conservatore John Howard, che dopo 11 anni al potere chiede agli elettori un quinto mandato. Nel confronto di 90 minuti i due hanno scambiato colpi, con qualche momento di irritazione, sulla politica economica e fiscale, il cambiamento climatico e il livello delle truppe in Iraq. I sondaggi di opinione danno da mesi un netto vantaggio a Rudd su scala nazionale ma le elezioni, con il sistema maggioritario, saranno decise in pochi seggi detti marginali, dove le due formazioni sono pressochè alla pari. E i laburisti per governare debbono conquistare almeno 16 seggi nella Camera di 150. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 Da domenica 28 ottobre il Radiogiornale della sera in lingua italiana, andrà in onda alle ore 19.30 sulle onde medie di 585 e 1.530 kHz e in modulazione di frequenza di 105 MHz. La trasmissione andrà in replica alle ore 21.00 e 23.00.
 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LI no. 294
 
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