Ore di ansia dopo l'ultimatum per i due sacerdoti iracheni rapiti sabato a Mosul.
Mons. Sandri: “La Santa Sede lavora per la loro liberazione”
“Sono lunghe ore di attesa qui a Mosul, aspettiamo una telefonata dei rapitori”: mons.
Basile Georges Casmoussa, arcivescovo di Mosul dei Siri, mantiene intatta la speranza
e all’Agenzia Misna racconta di restare in fiduciosa attesa di notizie su padre Pius
Afas e padre Mazen Ishoa, sequestrati sabato scorso nella città irachena. Ieri sera,
lo stesso presule aveva informato della proroga di 72 ore concessa dai rapitori per
il pagamento del riscatto e rassicurato sulle condizioni dei sacerdoti. “La nuova
scadenza è sabato – aveva detto alla MISNA – ho potuto sentire brevemente la voce
dei due padri, poi qualcuno ha interrotto la conversazione”. Intanto, ieri sera a
Roma, a margine della presentazione del numero di Limes dal titolo “Palestina impossibile”,
mons. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha affermato
che la Santa Sede, attraverso il Nunzio apostolico in Iraq, sta seguendo la sorte
dei due sacerdoti e lavora per la loro liberazione. "Stiamo facendo il possibile -
ha spiegato mons. Sandri, che sarà creato cardinale il prossimo 24 novembre - ed anche
il Papa ha fatto un appello per la loro liberazione domenica scorsa all'Angelus. Poi,
stiamo aspettando le informazioni per vedere cosa si può fare attraverso il Nunzio
apostolico. Il nunzio sta a Baghdad e quindi lì, in nome del Papa e della Santa Sede,
siamo in contatto anche con il Patriarca Delly III”. Anche quest’ultimo – lo ricordiamo
– come segno di predilezione del Papa per i cattolici iracheni, sarà creato cardinale
il prossimo 24 novembre. Padre Afas e padre Ishoa erano stati bloccati da un numero
imprecisato di uomini armati sabato pomeriggio, mentre si trovavano nel quartiere
al-Thawra; si stavano dirigendo nella chiesa di Fatima, nel quartiere di al-Faisaliya,
dove erano attesi per la celebrazione di un funerale. Padre Afas, 60 anni, è stato
direttore di una rivista cattolica. Padre Ishoa è stato da poco ordinato sacerdote.
Entrambi sono originari della zona di Mosul. (R.M.)