2007-10-18 15:14:18

Apre a Pistoia la Settimana Sociale dei cattolici italiani: al centro dei lavori il tema del bene comune


Cento anni dopo la prima edizione, frutto di un preciso progetto all’insegna dei valori del Vangelo, si apre oggi pomeriggio a Pistoia la 45.ma edizione della Settimana Sociale dei cattolici italiani incentrata sul tema: “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”. Si tratta anche di una importante occasione per ripercorrere il cammino compiuto in cento anni e per ricordare l’apporto dei cattolici alla crescita della società italiana, con specifico riferimento alla prospettiva del bene comune. E’ quanto sottolinea, al microfono di Fabio Colagrande, il vicepresidente del Comitato delle Settimane Sociali dei cattolici italiani e rettore della LUMSA, Giuseppe Dalla Torre:RealAudioMP3


R. – Le settimane sociali hanno avuto delle stagioni diverse. Se c’è un dato generale, al di là delle diversità di ciascuna edizione che si possono riscontrare di volta in volta, è quello dell'impegno dei cattolici italiani attraverso queste Settimane di contribuire al perseguimento del bene comune, quindi al miglioramento delle condizioni morali, sociali, economiche della società e dei singoli in quel momento storico.

 
D. – Ci sono delle Settimane Sociali, in particolare, che le tornano alla memoria per la loro rilevanza storica?

 
R. – Certamente, quella che viene più ricordata – e a giusto titolo – è l'edizione del ’45 sulla Costituzione. Nella Settimana Sociale fu allora affrontato il tema della Costituente, della Costituzione in Italia. Si era chiuso il periodo della dittatura e della guerra, ci si doveva preparare all’elezione dell’Assemblea costituente e, soprattutto, ci si doveva preparare a dare un contributo importante nel delineare i valori sui quali costruire la casa comune.

 
D. – Guardando alla storia dell’ultimo secolo, si vede che i cattolici sono riusciti, anche attraverso le Settimane Sociali, a dare il loro contributo, nonostante si siano trovati, in diverse occasioni, in posizioni diverse dal punto di vista del contesto politico...

 
R. – Non c’è dubbio. In tutti questi casi, nelle diversità di contingenze storiche, questo voler essere presenti risponde non solo oggi, in una democrazia, ad un diritto che è riconosciuto ad ogni cittadina e ad ogni formazione sociale, ma direi che per i cattolici ha soprattutto il valore e il significato di un dovere: il dovere di partecipare, da buoni cittadini, alla vita della comunità politica e alla sua crescita.

 
D. – Ed oggi, secondo lei, prof. Dalla Torre, come i cattolici italiani devono essere presenti proprio nella vita sociale e politica?

 
R. – Il discorso è quanto mai attuale, tenendo conto che oggi non c’è più un partito di ispirazione cattolica; i cattolici si trovano in diverse formazioni partitiche. Quindi, è necessario, a mio avviso, che ci sia un momento di confronto, di dialogo, di dibattito, di approfondimento comune; è necessaria una fase prepartitica, che però sia già un momento di impegno, in qualche modo, politico.







All the contents on this site are copyrighted ©.