2007-10-17 14:51:06

No all’uso della forza per disinnescare le crisi sul nucleare: il richiamo dell’arcivescovo Celestino Migliore nell’intervento alla Commissione per il Disarmo dell’ONU


La Santa Sede esorta tutte le autorità politiche e la società civile a rifiutare le armi nucleari: è uno dei passaggi forti dell’intervento dell’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all’ONU, alla Commissione per il disarmo e la sicurezza internazionale del Palazzo di Vetro. Mons. Migliore ha ribadito la necessità della ricerca di vie diplomatiche per risolvere le crisi riguardanti il nucleare. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


Nessuno Stato membro del Trattato di non proliferazione, ha detto mons. Migliore, deve abusare “del suo legittimo diritto a sviluppare l’energia nucleare per scopi pacifici” al fine di produrre armi nucleari. L’osservatore vaticano ha, quindi, ribadito che “devono essere utilizzati tutti gli strumenti della diplomazia per disinnescare quelle crisi” scaturite “dai tentativi di alcuni Paesi di acquisire le capacità” di costruire armi atomiche. E sempre attraverso la diplomazia, ha affermato il presule, vanno dissuasi quegli Stati che sembrano voler incamminarsi su questa strada pericolosa. Un intervento militare in questi casi - ha avvertito - “potrebbe solo peggiorare una situazione già delicata e potrebbe portare ad una conflagrazione con nuove immense sofferenze ad un’umanità” che già porta il peso delle devastazioni della guerra. Le Potenze nucleari, ha detto ancora, “hanno una particolare responsabilità” per costruire un mondo libero delle armi atomiche.

 
D’altro canto, ha costatato il rappresentante vaticano, “il disarmo nucleare e la non proliferazione possono rinforzarsi o indebolirsi vicendevolmente”. Per questo, ha sottolineato ancora, entrambi sono un “imperativo” per il pieno adempimento del Trattato di Non Proliferazione. Ecco perché, ha riflettuto mons. Migliore, il continuo fallimento di negoziati sull’eliminazione delle armi nucleari, così come i piani di ammodernamento degli arsenali nucleari già esistenti, mettono in grave pericolo l’efficacia del Trattato. Di qui, l’esortazione della Santa Sede a fare il possibile per far progredire i negoziati. L’entrata in vigore di un Trattato globale sul bando dei test nucleari è, infatti, in gran ritardo, così come l’inizio dei negoziati per il bando sulla produzione di materiale fissile. La Santa Sede, ha aggiunto, ritiene che le armi nucleari violino ogni aspetto della legge umanitaria. Sono, infatti, un affronto alla salvaguardia del pianeta, che può essere distrutto da questi armamenti. Mons. Migliore non ha mancato di mettere l’accento sul rischio che queste armi possano finire nelle mani dei terroristi, auspicando una conferenza internazionale su questo tema, da tenere nel 2009.

 
La Santa Sede, ha affermato l'osservatore della Santa Sede a New York, spera che il mondo non debba mai più conoscere l’orrore della distruzione nucleare. Il presule ha anche rinnovato l’appello alla comunità internazionale, affinché si impegni a contrastare il traffico illecito di armi, chimiche e biologiche. E, ancora una volta, ha denunciato la distruzione portata dalle armi, soprattutto dalle bombe a grappolo, a danno di civili innocenti. La Santa Sede, ha assicurato mons. Migliore, garantisce il suo sostegno all’Agenzia dell’ONU per l’Energia Nucleare, ribadendo l’urgenza di un uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare per uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e delle popolazioni più svantaggiate.







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