2007-10-16 15:05:04

Pubblicati dai vescovi del Perù due documenti sull'imminente censimento nazionale e sulla situazione del Paese


L’imminente censimento nazionale in Perù e la situazione nello Stato andino sono al centro di due documenti pubblicati al termine della 90.ma Assemblea straordinaria dell’Episcopato peruviano, conclusasi lo scorso 12 ottobre. I vescovi temono, in particolare, che il questionario per il censimento nazionale, previsto il prossimo 21 ottobre, possa generare confusione negli intervistati. Le perplessità riguardano soprattutto la domanda sulla religione professata. Le risposte possibili sono: cattolica; cristiana, evangelica; altro; nessuna. “Le opzioni indicate - sostengono i presuli – possono portare a confusioni, dato che la Chiesa cattolica è anche ‘cristiana’ ed ‘evangelica’, tanto per il suo annuncio, come per i valori che la ispirano”. “Una domanda così impostata – spiegano i presuli – potrebbe indurre le persone a dare risposte sbagliate”. Nel secondo documento i vescovi peruviani pongono l’accento sulla collaborazione con le autorità ed il popolo per favorire la “costruzione di consensi”, necessaria per il bene del Perù. Ricordando la recente Conferenza generale degli episcopati latinoamericani (Aparecida, 13 – 31 maggio 2007) i presuli riprendono temi di attualità collegati alla realtà pastorale della Chiesa in Perù. “Quello che muove la Chiesa cattolica ad accompagnare la nazione peruviana nel suo processo storico – scrivono – è di offrirgli la vita piena di Gesù Cristo”. La Chiesa – si legge poi nel testo – non ha come suo compito quello di condurre battaglie politiche ma questo non vuol dire che debba restare ai margini della lotta per la giustizia. I vescovi peruviani – riferisce l’Agenzia Fides - hanno manifestato inoltre il loro affetto a sacerdoti, religiosi e religiose che in maniera silenziosa e impegnata, con la loro testimonianza annunciano la gioia del discepolo missionario di Cristo. “In tutte le circostanze della vita – affermano infine i presuli – è necessario un dialogo giusto, equo ed imparziale che tenga conto della voce di tutti e del grido delle popolazioni più impoverite ed eluse da una vita degna”.







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