Pubblicati dai vescovi del Perù due documenti sull'imminente censimento nazionale
e sulla situazione del Paese
L’imminente censimento nazionale in Perù e la situazione nello Stato andino sono al
centro di due documenti pubblicati al termine della 90.ma Assemblea straordinaria
dell’Episcopato peruviano, conclusasi lo scorso 12 ottobre. I vescovi temono, in particolare,
che il questionario per il censimento nazionale, previsto il prossimo 21 ottobre,
possa generare confusione negli intervistati. Le perplessità riguardano soprattutto
la domanda sulla religione professata. Le risposte possibili sono: cattolica; cristiana,
evangelica; altro; nessuna. “Le opzioni indicate - sostengono i presuli – possono
portare a confusioni, dato che la Chiesa cattolica è anche ‘cristiana’ ed ‘evangelica’,
tanto per il suo annuncio, come per i valori che la ispirano”. “Una domanda così impostata
– spiegano i presuli – potrebbe indurre le persone a dare risposte sbagliate”. Nel
secondo documento i vescovi peruviani pongono l’accento sulla collaborazione con le
autorità ed il popolo per favorire la “costruzione di consensi”, necessaria per il
bene del Perù. Ricordando la recente Conferenza generale degli episcopati latinoamericani
(Aparecida, 13 – 31 maggio 2007) i presuli riprendono temi di attualità collegati
alla realtà pastorale della Chiesa in Perù. “Quello che muove la Chiesa cattolica
ad accompagnare la nazione peruviana nel suo processo storico – scrivono – è di offrirgli
la vita piena di Gesù Cristo”. La Chiesa – si legge poi nel testo – non ha come suo
compito quello di condurre battaglie politiche ma questo non vuol dire che debba restare
ai margini della lotta per la giustizia. I vescovi peruviani – riferisce l’Agenzia
Fides - hanno manifestato inoltre il loro affetto a sacerdoti, religiosi e religiose
che in maniera silenziosa e impegnata, con la loro testimonianza annunciano la gioia
del discepolo missionario di Cristo. “In tutte le circostanze della vita – affermano
infine i presuli – è necessario un dialogo giusto, equo ed imparziale che tenga conto
della voce di tutti e del grido delle popolazioni più impoverite ed eluse da una vita
degna”.