2007-10-15 08:20:38

Non dimenticate i terremotati del Perù: a due mesi dal sisma, l’appello del vescovo di Ica, mons. Breña Lopez


A due mesi dal disastroso terremoto del 15 agosto scorso, le popolazioni del Perù colpite dal sisma vivono ancora in piena emergenza. Dal canto suo, la Caritas peruviana, aiutata dalla rete internazionale delle Caritas, prosegue nel suo impegno per portare aiuto ai più bisognosi. Sono 50 mila le persone assistite da Caritas Perù, che finora ha inviato nelle zone devastate quasi 2.200 tonnellate di forniture alimentari e sanitarie. Particolarmente difficili sono le condizioni di vita nel territorio della diocesi di Ica, la più colpita dal sisma. Ecco la testimonianza del vescovo, mons. Guido Breña Lopez, raggiunto telefonicamente in Perù da Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


R. - Siamo ancora in un momento difficile, non solo perché ancora abbiamo carenza di generi alimentari, ma anche perché la distruzione è stata grande: circa il 50 per cento delle case è distrutto, l’85 per cento a Pisco e il 50 per cento ad Ica. La gente è ancora in strada, il governo ha promesso aiuti che però ancora non arrivano. Ancora non si è fatto tutto quello che si sarebbe potuto fare, ed è già passato tanto tempo dal terremoto! L’alternativa è avere una casa provvisoria o una casa definitiva, ma la gente non ha denaro sufficiente. Come Chiesa, ci troviamo con 135 chiese cadute, tra Pisco e Ica. E’ un problema, per noi, ma continuiamo a celebrare la Messa e a impartire i Sacramenti sulla pubblica piazza o in qualche albergo, provvisoriamente...

 
D. - Cosa sta facendo la Caritas, o la Chiesa, attraverso i suoi organismi di carità, per aiutare queste persone?

 
R . - Noi ringraziamo Iddio ma anche il Santo Padre perché il cardinale Bertone, che è stato a Ica e a Pisco, ha lasciato 150 mila dollari da parte della Santa Sede e del Santo Padre per la regione di Ica. Anche dalla Commissione per l’America Latina ho ricevuto aiuto, ma noi a Ica abbiamo ancora tanti problemi e tante cose da risolvere e non abbiamo ancora il denaro sufficiente per ricostruire una chiesa. Anche i preti che vivono in questa zona: alcuni non hanno casa, perché è caduta la chiesa, la casa, tutto... Ma non abbiamo perso la speranza!

 
D. - A due mesi dal terremoto, quale appello vuole rivolgere attraverso i microfoni della Radio Vaticana?

 
R. - Grazie per le preghiere, per la solidarietà manifestata, ma la gente ancora soffre molto. Confidiamo nell’aiuto di tutti. Siamo nell’emergenza, siamo come i poveri che hanno perso quel poco che avevano. Ma adesso speriamo di essere ancora migliori, con la grazia del Signore, con l’aiuto di tanta gente che ha la possibilità di aiutare queste regioni, questa gente povera.
 Raccogliendo dunque l’appello del vescovo di Ica, vi ricordiamo che per sostenere gli interventi in corso in favore dei terremotati del Perù, si possono inviare offerte a Caritas Italiana, tramite il conto corrente postale N. 347013 (causale “TERREMOTO PERU’ 2007”)







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