Iraq: ansia per la sorte dei due sacerdoti rapiti, ancora nelle mani dei sequestratori
Ore di ansiosa attesa per la sorte dei due sacerdoti siro-cattolici rapiti sabato
scorso nella città di Mossul, nel nord dell’Iraq. Per i due religiosi ieri il Papa
all’Angelus aveva chiesto la liberazione immediata e proprio stamani notizie d’agenzia,
in attesa di conferma, avevano parlato di liberazione già avvenuta. Eventualità, questa,
smentita da nostri contatti con i vertici della Chiesa siro-cattolica a Mossul. Ci
riferisce Giancarlo La Vella:
“I
due sacerdoti sono ancora nelle mani dei sequestratori”. E’ lo stesso mons.
Basile Georges Casmoussa, arcivescovo siro-cattolico di Mossul che ha smentito
la notizia che tutti attendono da un momento all’altro. Il presule ha inoltre riferito
di essere in attesa di contatti diretti con i rapitori. Stamani in molti hanno pensato
che la speranza fosse diventata realtà, quando è stata diffusa dall'Aina, l’Agenzia
di stampa internazionale assira, la notizia della liberazione, senza pagamento di
alcun riscatto, di padre Mazin Esho, di 35 anni, e padre Piyous Affas, di 60. Per
loro, ieri mattina all’Angelus domenicale, il pensiero del Papa. Benedetto XVI aveva
espresso la propria preoccupazione, invocandone il rilascio. “Faccio appello ai rapitori
perché rilascino prontamente i due religiosi e, nel ribadire ancora una volta che
la violenza non risolve le tensioni, elevo al Signore un’accorata preghiera per la
loro liberazione, per quanti soffrono violenza e per la pace”. Anche secondo fonti
dell'agenzia missionaria internazionale, Misna, a Mossul sarebbero ancora in corso
trattative per la liberazione dei due sacerdoti. Le stesse fonti esprimono ottimismo
sulla possibilità che i due religiosi siano rilasciati al più presto, forse oggi stesso.
E stamani Helene Destombes, della nostra redazione francese, ha sentito telefonicamente
a Mossul, proprio mons. Casmoussa:
R. – Nous n’avons
acune information sur la quelle nous poussions nous appuyer. … Non abbiamo
alcuna informazione alla quale fare riferimento. L’ultima telefonata con i rapitori
c’è stata ieri, alle 7.30 ora locale, e ci siamo resi conto che il tono della conversazione
era un po’ più disteso. E questo ci aveva dato la speranza di una possibilità di colloquio.
Invece, oggi, a tutt’ora, non abbiamo avuto nessun altro contatto con i rapitori,
e questo ci preoccupa un po’.
D. – Voi sapete chi
sono i rapitori? E’ stato chiesto un riscatto?
R.
– C’est à dire que hier ils ne m’ont pas donnée de chiffre, … Ieri non hanno
indicato nessuna somma; ma quello che noi vogliamo, adesso, è che si possa avere un
contatto per stabilire un possibile riscatto. In ogni caso, non abbiamo ancora potuto
parlare con i sacerdoti sequestrati.
D. – Sapete
chi sono i rapitori? Forse sono sunniti?
R. – Ils
se sont présentés comme … Si sono presentati come appartenenti ad una corrente
fondamentalista; ma potrebbero essere anche semplici briganti. Ma come saperlo con
certezza?!
D. – I cristiani in Iraq sono sempre più
minacciati?
R. – On avait senti une certaine accalmie,
mais depuis quelque jour … Ci era sembrato che la situazione ultimamente
si fosse un po’ calmata, mentre da qualche giorno invece sembra il contrario, perché
ci sono stati diversi casi di rapimento e di omicidio a Baghdad. Un’azione come questa
avrà molti effetti negativi ...