2007-10-14 13:51:49

Apre domani a Nagasaki, in Giappone, il terzo Congresso asiatico di Pastorale dei pellegrinaggi e santuari. Il commento dell'arcivescovo, Agostino Marchetto


"Pellegrinaggi e santuari, luoghi della speranza" è il tema del terzo Congresso asiatico di Pastorale dei pellegrinaggi e santuari, che si terrà a Nagasaki, in Giappone, dal 15 al 18 ottobre. L'appuntamento è organizzato dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in collaborazione con l’arcidiocesi di Nagasaki. Giovanni Peduto ha chiesto al segretario del dicastero vaticano, l’arcivescovo Agostino Marchetto, quale tradizione vanti l’Asia in fatto di pellegrinaggi e santuari:RealAudioMP3


R. - Dico anzitutto che l’Asia è il continente più vasto e popolato del mondo, mentre, fatta eccezione delle Filippine e di Timor Est, i cattolici sono ovunque in minoranza e anche minima. La tradizione di pellegrinaggi e santuari è stata comunque ben diffusa dai missionari. Fra tutti, ricordo San Francesco Saverio. Il suo zelo apostolico lo portò in India, a Goa, dove è seppellito. E là, si recano in pellegrinaggio ogni anno folle di fedeli. A Bombay, vi è il Santuario di Nostra Signora del Buon Soccorso, mentre in Cina, dove morì San Francesco Saverio, venne costruita una chiesa, meta poi di pellegrinaggi. Ricordo, inoltre, la persecuzione violenta dei cristiani in Giappone e la crocifissione di 26 di loro a Nagasaki. Il nostro Congresso si svolgerà proprio presso questo santuario dei 26 Martiri, che è meta di pellegrinaggi. Se ci riferiamo poi al Vietnam, penso a La Vang, anch'esso un Santuario nazionale. E altri, in Asia, commemorano l’inizio dell’evangelizzazione ad opera di San Tommaso Apostolo. Recente è il Santuario dedicato a Madre Teresa di Calcutta.

 
D. - Quali sono i principali Santuari cristiani in Asia e a chi sono dedicati?

 
R. - Oltre i menzionati in precedenza, varrà ricordare, nelle Filippine, la Basilica dedicata al Santo Niño di Cebù e in Pakistan il Santuario nazionale di Mariamabad, la città di Maria. Nello Sri Lanka, il Santuario nazionale è invece dedicato a Sant’Antonio. In Kazakhstan, esso è sotto la protezione di Maria Regina della Pace. Molti santuari del continente sono anche dedicati a Nostra Signora di Lourdes o a Nostra Signora di Fatima.

 
D. - Quale afflusso di pellegrini si registra?

 
R. - Parlando del numero dei pellegrini, si rischia di essere piuttosto approssimativi. Certo è che nel mondo, ogni anno, si recano ai principali Santuari alcune centinaia di milioni di persone, e se a queste si sommano coloro che fanno pellegrinaggi nei centri regionali o locali il numero dei fedeli è molto maggiore. Tra i Santuari più famosi in Asia - oltre quelli già citati - ricordiamo Vailankanni in India, dove si recano in pellegrinaggio, oltre ai cattolici, anche gli Indù e i musulmani: nelle grandi ricorrenze, l’affluenza dei pellegrini supera il milione di persone. Durante la Quaresima, poi, molti di essi vi compiono un cammino penitenziale, percorrendo a piedi fino a 400-500 chilometri.

 
D. - Quale obiettivo vi proponete con questo Incontro?

 
R. - Scopo fondamentale del Congresso è di far incontrare e anche di far conoscere fra loro i direttori dei pellegrinaggi e i rettori dei santuari della famiglia cattolica d’Asia, perché scambino le loro esperienze e si sostengano mutuamente nelle prove. Vi è poi l’elemento di formazione permanente. Le tre giornate di Congresso sono infatti alimentate anche dall’apporto di tre teologi e saranno occasione di arricchimento spirituale con studi, riflessioni e preghiere, nel contesto sempre del necessario dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale.







All the contents on this site are copyrighted ©.