“Dalle feconde memorie alle coraggiose prospettive”: nota CEI a 50 anni dall'enciclica
“Fidei Donum”
Istituiva la figura del missionario diocesano la lettera enciclica “Fidei Donum”
donata alla Chiesa da Papa Pio XII nell’aprile del 1957. Il documento promuove e incoraggia
la cooperazione tra le Chiese, “esortando le diocesi del mondo - si legge nella nota
diffusa ieri dalla Commissione Episcopale CEI per l’evangelizzazione dei popoli e
la cooperazione tra le Chiese - ad inviare presbiteri e laici ad annunciare il Vangelo
alle genti”. Una proposta innovativa che all’attività storica degli Istituti Missionari
affianca quella dei sacerdoti diocesani, che servono la Chiesa di origine operando
in terra di missione. L’impatto dell’enciclica sulla vita della Chiesa è precisato
da Papa Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2007, in
agenda per il prossimo 21 ottobre. Il Santo Padre afferma che “da questa cooperazione
sono scaturiti abbondanti frutti apostolici, sia per le Chiese in terra di missione,
che per le realtà ecclesiali da cui provenivano i missionari”. Una testimonianza che
a molti di loro è costato il sacrificio della vita. In 50 anni sono stati circa 1900
i sacerdoti fidei donum, impegnati nel Continente africano come in Asia e in
sud America. Di questi, 564 sono oggi attivi e rappresentano il quattro per cento
dei 15.000 missionari italiani nel mondo. Alla luce degli scenari attuali una rilettura
dell’enciclica, proposta dalla nota CEI, ridefinisce la figura e l’operato dei sacerdoti
fidei donum, tratteggiando l’esperienza della cooperazione missionaria come
un vero e proprio scambio tra le chiese in terra di missione, ormai cresciute, e quelle
da cui provengono i missionari. La nota indica anche la necessità di prestare cura
al “rientro” dei sacerdoti nelle diocesi di origine, di formalizzare la figura dei
laici e di inserire l’animazione missionaria nei percorsi formativi destinati ai seminaristi
e alla pastorale giovanile. In chiusura, l’invito a valorizzare la presenza dei sacerdoti
stranieri in Italia, occasione di contatto con esperienze di fede diverse e più giovani.
(C.D.L.)