2007-10-13 15:23:28

Il XIII Cenacolo del Servizio di animazione comunitaria del Movimento per un ‘Mondo Migliore'




Il ‘Servizio di Animazione Comunitaria’, più noto come Gruppo Promotore del Movimento per un ‘Mondo Migliore’, celebra la sua Assemblea Generale o Cenacolo (denominata così dai tempi dell’iniziatore del Movimento, padre Riccardo Lombardi). La presiede il direttore generale, don Gino Moro. Si svolge a Roma, presso la Domus Urbis, in via della Bufalotta 550, dal 7 al 26 di questo mese. In rappresentanza dei 650 membri e dei 30 gruppi nazionali presenti nei cinque continenti, i delegati sono 48: i direttori dei Gruppi Locali, i Coordinatori delle dieci aree geografiche, i membri della Direzione Generale. Essendo il gruppo intervocazionale, si tratta di uomini e donne, di laici e di sacerdoti, di religiose religiosi. Sono presenti anche due vescovi: mons. Ismael Rueda Sierra, vescovo di Socorro e San Gil (Colombia), mons. Gilles Côté, vescovo di Daru-Kiunga (Papua Nuova Guinea).

Giovanni Peduto ha chiesto a don Enzo Caruso, direttore del Gruppo italiano, come è sorto il Movimento 'Per un Mondo Migliore' e con quali obiettivi…

D. - L'esperienza del Movimento per un Mondo Migliore ha inizio col padre gesuita Riccardo Lombardi (1908-1979) ancor prima che la guerra mondiale scoppiasse. Si era nel 1938. Padre Lombardi, prete da qualche anno e ancora novizio, ricevette l'incarico di supplire il rettore dell'Università gregoriana in una serie di conferenze all'Università di Padova. Fu la prima esperienza pubblica del giovane gesuita e fu un successo, al punto che l'aula universitaria era stracolma. Iniziava, così, quell'avventura unica che avrebbe generato un vasto fenomeno sociale, culturale e religioso di dimensioni planetarie. Nel giro di qualche anno padre Lombardi era divenuto un fenomeno, passando dalle aule universitarie ai teatri, alle piazze e perfino agli stadi in un movimento di folle sempre più vasto. A partire dal 1952 nacque attorno a Lombardi un Gruppo che via via avrebbe ampliato le prospettive della sua predicazione e che prese il nome di Gruppo Promotore per il Movimento per un Mondo Migliore. Fu questo il gruppo che promosse per decenni le "Esercitazioni per un Mondo Migliore", corsi di esercizi spirituali per la comunità cristiana che si tennero nella storica sede di Rocca di Papa, donata a Lombardi da Pio XII e attraverso cui passarono almeno un terzo dell'episcopato mondiale, soprattutto durante la celebrazione del Concilio Vaticano II.

D. - Quali sono i frutti e i dinamismi che il Movimento ha suscitato nel suo servizio al rinnovamento della Chiesa secondo il Concilio?

R. - Prima ancora che il Concilio apparisse all’orizzonte, padre Lombardi e i suoi collaboratori stavano già compiendo una vasta opera di sensibilizzazione sul bisogno di rinnovamento del mondo, in termini di costruzione di una umanità come fraternità universale. Si può affermare che nei 25 anni che precedettero il Concilio la predicazione di padre Lombardi contribuì a diffondere molte delle grandi idee sul rinnovamento e sull’universalità che poi sarebbero entrate nel Concilio stesso, amplificando a livello di consapevolezza delle masse fermenti e spinte che sorgevano in vari ambienti della Chiesa. Dopo la celebrazione del Concilio, la grande domanda che il “Gruppo Promotore del Movimento per un Mondo Migliore ” (così si chiama) si pose fu: come fare per tradurre la nuova visione di Chiesa da dottrina in prassi? Occorreva, quindi, promuovere itinerari “tipo”, ossia esperienza programmatiche che, attraverso un’azione globale e organica, potessero servire come esempio o modello di rinnovamento e di edificazione della Chiesa. Fu così che nacquero i progetti di rinnovamento (per la diocesi, la parrocchia, ecc.). Oggi il Gruppo Promotore accompagna itinerari di rinnovamento in oltre 120 diocesi del mondo, 300 parrocchie (sono i numeri sui progetti che accompagniamo, non quelli sul Gruppo, che saranno riportati sotto), ed è presente con una vasta opera di sensibilizzazione attraverso attività varie (corsi, convegni, incontri, esercizi spirituali, corsi di abilitazione alla conduzione di processi di rinnovamento, ecc.

D. - Qual è oggi l'attualità del Movimento a più di 40 anni dal Concilio?

R. - Stiamo entrando in una nuova fase del dopo Concilio. Le turbolenze e le sperimentazioni dei primi anni 70 hanno lasciato il posto ad un calo di tensione e spesso di nostalgia per un passato in cui la situazione generale della Chiesa sembrava più sicura. Si sta cominciando a riconoscere che lo spirito autentico del Concilio deve ancora essere compreso e, pertanto, rielaborato in un azione organica a cui tutti possono riferirsi.

D. - Come viene sperimentata la continuità e la novità rispetto all’intuizione originaria di padre Riccardo Lombardi?

R. - Padre Lombardi è considerato come un ‘iniziatore’, non un ‘fondatore’. Il Servizio di Animazione Comunitaria ha mantenuto sempre al centro la sua grande intuizione: il mondo ha bisogno costante di Cristo perché ha bisogno di salvezza; la Chiesa ha il compito di comunicare Cristo al mondo; per poter compiere efficacemente la sua missione nel tempo presente la Chiesa ha bisogno di rinnovarsi nel cuore come anche nelle forme storiche con cui si presenta al mondo; dunque: rinnovare la Chiesa per rinnovare il mondo.

D. - Quali sono le difficoltà e le problematiche che incontra il Movimento nei contesti in cui opera?

R. - Viviamo in una fase del dopo Concilio segnato del raffreddamento dell’ardore iniziale e da una sostanziale mancanza di creatività. Si preferisce ripiegare su pronunciamenti dottrinali e sulla cura della vita interna della Chiesa (vedi liturgia) anziché osare. Da un lato il magistero chiede una sincera conversione di mentalità ma nel tessuto ecclesiale domina spesso il timore, la nostalgia del passato, l’accomodamento (si fa quel che si può), quando non addirittura ritorno esplicito al passato e chiusura del dialogo col presente. Vi è una grande difficoltà a convertire le strutture della Chiesa in senso missionario. C’è fatica ad ammettere la necessità di processi di azione che partano dall’insieme invece che dai singoli settori. La priorità rimane ancora”cosa fare” per questo o quell’altro settore (famiglia, giovani, ecc). Non c’è la consapevolezza che la sfida del Concilio rimane come convocare un popolo e farlo camminare come tale.

D. - Quali sono gli obiettivi di questo vostro incontro?

R. - Il Cenacolo è l’organismo più alto del Gruppo Promotore. È convocato ogni 4 anni per studiare le sfide ed elaborare le linee operative ed eleggere la Direzione Generale.

NB. L’intervista è disponibile in:
 










































LINGUANOMEQUALIFICAPAESE
ITALIANOCARUSO don EnzoDirettore Gruppo ItalianoItalia
INGLESECOTE Mons. GillesVescovo di Daru-KiungaPapua Nuova Guinea
SPAGNOLORODRIGUEZ padre FELICIANODirettore Gruppo Porto RicoPorto Rico
FRANCESENKUNZA padre BeyaMembro Direzione GeneraleRepubblica Democratica del Congo
POLACCOZAJAC don StanislawCoordinatore Area Europa CentralePolonia
PORTOGHESEGERARDO padre PAULODirettore Gruppo PortoghesePortogallo










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