Polonia: relativamente pochi e di significato marginale le collaborazioni di sacerdoti
con i servizi di sicurezza del passato regime comunista
Sono stati pochi i casi di collaborazione di sacerdoti polacchi con i servizi di sicurezza
comunisti ed, oltretutto, hanno avuto un significato marginale. È quanto riferisce
la commissione storica istituita dalla Conferenza Episcopale Polacca, per analizzare
la collaborazione di alcuni membri dell’episcopato con gli organi di sicurezza comunisti.
La commissione ha trovato difficoltà nell’analisi dei documenti provenienti dagli
archivi dell’Istituto Nazionale della Memoria (IPN) a causa della loro incompletezza,
dovuta soprattutto alla distruzione massiccia degli archivi dei servizi di sicurezza
effettuata negli anni 1989-1990. “Una difficoltà supplementare per la valutazione
dell’attendibilità dei documenti – si legge nel comunicato, diffuso dall’agenzia Sir
– è costituita dal fatto che i servizi di sicurezza generalmente non chiedevano ai
religiosi né consensi scritti né documenti firmati”. Le conclusioni della commissione
permettono di formulare delle valutazioni sul ruolo della Chiesa cattolica nell’azione
di contrasto al programma di ateizzazione dei polacchi, dal 1945 al 1989, e nell’opera
di consolidamento fra la popolazione di valori religiosi e nazionali. (B.B.)