Successo dei libri religiosi alla Fiera del Libro di Francoforte. Intervista con don
Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana
Si è aperta ieri a Francoforte la 59.ma edizione della Fiera del Libro, che ha come
ospite d’onore la Catalogna. Anche quest’anno la “Buchmesse”, che si chiuderà domenica,
registra un aumento degli espositori, oltre 7.200, per un totale di 390 mila libri,
stampati in 110 Paesi: le presenze del pubblico dovrebbero superare quota 280 mila.
Seguono l’evento oltre 11mila giornalisti. Alla Fiera è presente anche il Vaticano
con uno stand denominato Vatican City State guidato dal neo-direttore della Libreria
Editrice Vaticana, don Giuseppe Costa.Sergio Centofanti lo ha intervistato:
R. –
Una Fiera del Libro è sempre un fatto nuovo, perché mostra un design nuovo, una grafica
nuova, una nuova immagine, nuovi colori e diversi. Certamente questa Buchmesse tedesca
è lo spettacolo più bello che possa offrire l’editoria. Sono presenti più di 7.200
editori che espongono circa 400 mila prodotti, prodotti che si chiamano libri. E’
il trionfo del libro. Vengono smentiti, ancora una volta, quanti hanno pensato al
libro recitando qualche requiem. D. – Quali sono oggi le tendenze del mercato
librario?
R. – Certamente c’è una crescita di qualità
e, quindi, il libro trash, il libro non curato, il libro non rifinito non ha spazio.
In questa crescita la dimensione religiosa – direi – tiene ancora banco: proprio ieri
un giornale di Francoforte sottolineava come tra i protagonisti della produzione e
del mercato editoriale c’è – da almeno tre anni – il libro religioso e in particolare,
ancora quest’anno, è protagonista la produzione e il libro del Santo Padre Benedetto
XVI.
D. – Come si presenta lo stand vaticano?
R.
– Quest’anno lo stand della Città del Vaticano – si chiama proprio così – è di circa
80 metri quadrati, è guidato dalla Libreria Editrice Vaticana ed è affiancato dai
Musei Vaticani, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dall’UNITELM ed anche dalla
Università Urbaniana. C’è molta attenzione verso i libri di nostra produzione e in
particolare, oltre alle catechesi del mercoledì e ai libretti sul pensiero spirituale
del Papa, c'è attenzione per la recentissima enciclopedia della preghiera e che è
stata già opzionata da tre Paesi. Abbiamo già incontrato 20 editori ieri e ne abbiamo
incontrati altrettanti questa mattina.
D. – Come
invogliare a leggere i giovani di oggi, così immersi nella civiltà dell’immagine?
R.
– Va inculcato un amore per il libro. Il libro è una scelta di civiltà, una scelta
di educazione e quindi il ritorno all’educazione e alla civiltà dovrebbe poter portare
ad una maggiore riflessione i giovani così da mettersi in contatto con il libro, che
resta fondamentalmente una grande avventura.