2007-10-11 12:00:49

Al via a Roma il Corso internazionale di formazione dei cappellani militari cattolici organizzato dalla Santa Sede


Lotta la terrorismo e difesa dei diritti umani, status giuridico delle armi nucleari, avvento di nuovi mezzi di guerra e applicazioni militari della biotecnologia sono tra i temi di attualità che verranno trattati nel II Corso internazionale di formazione dei cappellani militari cattolici al diritto umanitario, promosso a Palazzo San Calisto, in Roma, domani e sabato prossimo, congiuntamente dalla Congregazione per i Vescovi e dai Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace, per il Dialogo Interreligioso e per l’Unità dei Cristiani.

Questo II Corso, a differenza del primo svoltosi nel 2003 sul tema: “Diritto umanitario e Cappellani militari”, avrà carattere ecumenico e interreligioso con la partecipazione degli Ordinariati Militari di più di 30 Paesi del mondo e di numerosi esperti, oltre che cattolici, anche protestanti, ebraici, musulmani e induisti. Esso reca il titolo: “Dignità umana e diritto umanitario: il ruolo delle religioni” ed è organizzato in attuazione di due impegni assunti dalla Santa Sede con il Comitato Internazionale della Croce Rossa: curare la formazione dei cappellani militari cattolici al diritto umanitario e promuovere iniziative di carattere interreligioso per la difesa della dignità umana in caso di conflitto armato e per il rispetto del diritto umanitario. I risultati saranno presentati dalla Santa Sede alla 30.ma Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che si svolgerà a Ginevra dal 26 al 30 novembre.

All’introduzione del Corso, domani mattina, ad opera dei cardinali Giovanni Battista Re e Renato Martino, rispettivamente prefetto della Congregazione dei Vescovi e presidente di Giustizia e Pace, seguiranno le relazioni: del professor Antonio Cassese, esimio internazionalista e primo presidente del Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, su: “Diritto umanitario e le sue sfide oggi”; del generale Vincenzo Camporini, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana, su: “Lotta globale al terrorismo e difesa dei diritti umani: verso un nuovo paradigma del diritto umanitario”; e del prof. Peter Herby, del Comitato Internazionale della Croce Rossa, su: “Biotecnologia, armi e dignità umana”.

Nel pomeriggio di domani, sotto la presidenza del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, rappresentanti dell’ebraismo, dell’islamismo, delle religioni indo-asiatiche, del cattolicesimo e delle altre Chiese cristiane, discuteranno del ruolo delle religioni nella difesa della dignità umana in tempo di guerra.

Sabato mattina, nella seconda e conclusiva giornata del Corso, sotto la presidenza di Raymond Ranjeva, giudice della Corte Internazionale di Giustizia, sarà affrontato il tema della cooperazione tra religioni e società civile, con relazioni - tra gli altri - dell’arcivescovo di Baltimore, Edwin F. O’Brien, già ordinario per i Servizi Militari delle Forze Armate statunitensi, sul ruolo del Cappellano militare cattolico nelle missioni di pace, e dell’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio ONU e le Organizzazioni Internazionali di Ginevra, sull’identità e neutralità del diritto umanitario. (A cura di Paolo Scappucci)







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