Al via a Roma il Corso internazionale di formazione dei cappellani militari cattolici
organizzato dalla Santa Sede
Lotta la terrorismo e difesa dei diritti umani, status giuridico delle armi nucleari,
avvento di nuovi mezzi di guerra e applicazioni militari della biotecnologia sono
tra i temi di attualità che verranno trattati nel II Corso internazionale di formazione
dei cappellani militari cattolici al diritto umanitario, promosso a Palazzo San
Calisto, in Roma, domani e sabato prossimo, congiuntamente dalla Congregazione per
i Vescovi e dai Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace, per il Dialogo Interreligioso
e per l’Unità dei Cristiani.
Questo II Corso, a differenza del primo svoltosi
nel 2003 sul tema: “Diritto umanitario e Cappellani militari”, avrà carattere ecumenico
e interreligioso con la partecipazione degli Ordinariati Militari di più di 30 Paesi
del mondo e di numerosi esperti, oltre che cattolici, anche protestanti, ebraici,
musulmani e induisti. Esso reca il titolo: “Dignità umana e diritto umanitario: il
ruolo delle religioni” ed è organizzato in attuazione di due impegni assunti dalla
Santa Sede con il Comitato Internazionale della Croce Rossa: curare la formazione
dei cappellani militari cattolici al diritto umanitario e promuovere iniziative di
carattere interreligioso per la difesa della dignità umana in caso di conflitto armato
e per il rispetto del diritto umanitario. I risultati saranno presentati dalla Santa
Sede alla 30.ma Conferenza internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa,
che si svolgerà a Ginevra dal 26 al 30 novembre.
All’introduzione del Corso,
domani mattina, ad opera dei cardinali Giovanni Battista Re e Renato Martino, rispettivamente
prefetto della Congregazione dei Vescovi e presidente di Giustizia e Pace, seguiranno
le relazioni: del professor Antonio Cassese, esimio internazionalista e primo presidente
del Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, su: “Diritto umanitario
e le sue sfide oggi”; del generale Vincenzo Camporini, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Militare Italiana, su: “Lotta globale al terrorismo e difesa dei diritti umani: verso
un nuovo paradigma del diritto umanitario”; e del prof. Peter Herby, del Comitato
Internazionale della Croce Rossa, su: “Biotecnologia, armi e dignità umana”.
Nel
pomeriggio di domani, sotto la presidenza del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente
del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, rappresentanti dell’ebraismo,
dell’islamismo, delle religioni indo-asiatiche, del cattolicesimo e delle altre Chiese
cristiane, discuteranno del ruolo delle religioni nella difesa della dignità umana
in tempo di guerra.
Sabato mattina, nella seconda e conclusiva giornata del
Corso, sotto la presidenza di Raymond Ranjeva, giudice della Corte Internazionale
di Giustizia, sarà affrontato il tema della cooperazione tra religioni e società civile,
con relazioni - tra gli altri - dell’arcivescovo di Baltimore, Edwin F. O’Brien,
già ordinario per i Servizi Militari delle Forze Armate statunitensi, sul ruolo del
Cappellano militare cattolico nelle missioni di pace, e dell’arcivescovo Silvano Maria
Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio ONU e le Organizzazioni
Internazionali di Ginevra, sull’identità e neutralità del diritto umanitario. (A
cura di Paolo Scappucci)