All'udienza generale, Benedetto XVI prega per il rafforzamento del dialogo fra cattolici
e ortodossi. La catechesi dedicata a Sant'Ilario di Poitiers
Il dialogo ecumenico tra cattolici e ortodossi si conferma tra le priorità dell'attuale
Pontificato nel cammino verso l’unità di tutti i cristiani. Benedetto XVI ha rivolto
uno specifico appello stamane al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro,
dedicata alla figura di Sant’Ilario di Poitiers. Il servizio di Roberta Gisotti:
Ha chiesto,
il Papa, a tutti i fedeli di pregare perchè i lavori della Commissione mista internazionale
per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, riunita da
lunedì scorso a Ravenna, abbiano buon fine. Si tratta della decima Sessione plenaria
della Commissione chiamata a riflettere sulle “Conseguenze ecclesiologiche e canoniche
della natura sacramentale della Chiesa - Comunione ecclesiale, conciliarità e autorità”.
“Un tema teologico - ha sottolineato Benedetto XVI - di particolare interesse ecumenico”:
“Vi chiedo di unirvi alla mia preghiera affinché questo
importante incontro aiuti a camminare verso la piena comunione tra cattolici e ortodossi,
e si possa giungere presto a condividere lo stesso Calice del Signore”. E
bene figura in questo contesto l’esempio delle virtù di Sant’Ilario di Poitiers, dottore
della Chiesa, tra i grandi vescovi del IV secolo, cui il Papa ha dedicato l’odierna
catechesi. Seppe infatti Sant’Ilario - nel confronto con gli ariani che ritenevano
“il Figlio di Dio” soltanto “una creatura, sia pure eccellente” - dosare “fortezza”
e “mansuetudine” “in difesa della divinità di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Dio come
il Padre, che lo ha generato fin dall’eternità”. Sant’Ilario, che a questa causa -
ha ricordato Benedetto XVI - consacrò tutta la sua vita, fu “sempre fermo nell’opposizione
agli ariani radicali”, ma mostrò un spirito conciliante verso “coloro che accettavano
di confessare che il Figlio era somigliante al Padre”, pure cercando di condurli “alla
confessione dell’eguale divinità del Padre e del Figlio”:
“Proprio
per questo il cammino verso Cristo è aperto a tutti, anche se è richiesta sempre la
conversione personale”. Il Santo Padre ha concluso la sua
catechesi con la preghiera di Sant’Ilario a Dio per mantenersi sempre fedele alla
fede del Battesimo, perché “la fedeltà a Dio è un dono della sua grazia”.
Nei
saluti alle decine di migliaia di pellegrini e turisti di tutto il mondo, raccolti
in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha richiamato la figura del Beato Giovanni XXIII,
del quale domani ricorre la memoria liturgica, perché “la sua indimenticabile testimonianza
evangelica” possa incoraggiare in particolare gli ammalati, specie i “piccoli amici
dell’Istituto per la cura dei tumori di Milano”, venuti ad ascoltare la parola del
Papa.
Presenti all’udienza anche le Figlie di San
Giuseppe, giunte a margine del loro Capitolo generale, ed i rappresentanti della Famiglia
Dominicana, arrivati per festeggiare l’ottavo centenario della fondazione del primo
monastero domenicano. Ad incontrare il Papa, oggi, anche un gruppo di monaci buddisti
dello Sri Lanka, che hanno portato in omaggio alcuni libri.
Infine
un indirizzo di Benedetto XVI rivolto al mondo dello sport:
“Saluto
inoltre la Delegazione del Centro sportivo italiano e dell’associazione Calcio Ancona
e li incoraggio ad operare affinché il gioco del calcio diventi sempre più strumento
di educazione ai valori etici e spirituali della vita”. Ricordiamo
che la squadra calcistica dell’Ancona ha firmato nei giorni scorsi un accordo di collaborazione
con il CSI, il Centro sportivo italiano, aderendo al Codice etico dell’organizzazione
cattolica per la promozione dello sport. I dirigenti della società marchigiana hanno
regalato al Papa una maglia con la scritta "Benedetto" ed il numero "16", oltre un
gagliardetto e un pallone bianco rosso con le firme di tutti i calciatori, mentre
il presidente del CSI, Edio Costantini, ha offerto al Santo Padre un volume.