Saranno beatificati il 24 novembre, a Nagasaki, i 188 martiri cattolici giapponesi
uccisi nel XVII secolo
Si terrà a Nagasaki, il 24 novembre prossimo, la beatificazione dei 188 martiri giapponesi
uccisi nel XVII secolo a causa della loro fede cattolica. Lo ha annunciato all'Agenzia
AsiaNews il segretario generale della Conferenza episcopale giapponese, p. Manyo Maeda,
che ha letto la lettera inviata dal Vaticano al presidente, mons. Takeo Okada, vescovo
di Tokyo. Alla cerimonia prenderà parte il cardinale Saraiva Martins, prefetto della
Congregazione per le cause dei santi, come inviato speciale di Benedetto XVI. Secondo
p. Isao Hashimoto, cancelliere della diocesi di Nagasaki, oltre 20mila fedeli hanno
già dichiarato di voler intervenire alla Messa di beatificazione. In una lettera ai
cattolici giapponesi, mons. Okada ha annunciato “con grande gioia” la decisione vaticana,
ed ha aggiunto: “Spero che tutti noi riusciremo a tenere nel cuore il significato
di questa decisione, ed il tesoro rappresentato dalla fede che i nostri predecessori
ci hanno lasciato, anche con il sangue”. Fra i 188 martiri giapponese uccisi nel XVII
secolo a causa della loro fede vi sono sacerdoti, religiose e laici: la causa è nota
come “beatificazione di padre Kibe e dei suoi 187 compagni”. Il padre gesuita Pietro
Kassui Kibe, convertito al cristianesimo, era fuggito dalla persecuzione del governo
ed era giunto a Roma, dove era entrato nella Compagnia di Gesù e ordinato sacerdote.
Tornato in Giappone per esercitare il suo ministero fra i fedeli oppressi, nel 1639
era stato catturato, torturato ed ucciso a Tokyo. (AsiaNews) (R.G.)