2007-10-08 14:16:33

Padre Lombardi: nessun coinvolgimento del Vaticano nei progetti del Centro Sportivo Italiano con l'Ancona Calcio


L’Ancona Calcio, società italiana di serie C1 e il Centro Sportivo Italiano, hanno concluso un accordo che prevede l’applicazione di un codice etico nella conduzione della società marchigiana, con un nuovo modello di gestione finanziaria, e, tra l’altro, la diffusione della cultura sportiva tra i tifosi ed il sostegno ad iniziative sociali nel Terzo Mondo. In cambio, il C.S.I. si impegna a rafforzare l’Ancona con la ricerca di sponsor per la squadra. La stampa,  italiana e straniera,  ha attribuito l’iniziativa al Vaticano e alla Conferenza episcopale italiana, sottolineando inoltre come il “progetto Ancona” possa “essere il viatico per l’allestimento da parte del Vaticano di una nazionale Vaticana”. Luca Collodi ha chiesto a padre Federico Lombardi, direttore generale della Radio Vaticana e della Sala Stampa della Santa Sede, se il Vaticano e gli stessi vescovi italiani sono coinvolti nell’iniziativa:RealAudioMP3


R. – A me sembra che il Vaticano e la Conferenza episcopale italiana non c’entrino assolutamente niente. Ci sono delle iniziative che hanno delle finalità positive ed apprezzabili e se le intenzioni che sono state dichiarate possono effettivamente realizzarsi, questa è certamente una cosa buona. Ma da qui al fatto di attribuire l’iniziativa o la responsabilità di una iniziativa al Vaticano e alla Conferenza episcopale, diciamo che ce ne passa. Il Vaticano proprio non c’entra assolutamente nulla e, per quanto mi consta, neppure la Conferenza episcopale italiana. Forse il vescovo di Ancona ne è stato informato, ma a cose – diciamo – già impostate. Non bisogna, quindi, attribuire alla Chiesa delle responsabilità che non ha, anche se può vedere positivamente degli impegni di laici cattolici impegnati nei vari campi, compreso quello dello sport.

 
D. – Mercoledì prossimo, la società Ancona Calcio parteciperà all’udienza del Papa. Che significato può avere?

 
R. – Alle udienze generali partecipano tutte le persone che hanno chiesto di venire ad ascoltare, a vedere il Santo Padre ed anche a salutarlo. Fra questi, di tanto in tanto ci sono anche dei gruppi di sportivi. Così anche per questa udienza di mercoledì se sarà presente la squadra dell’Ancona, che ha chiesto di essere ricevuta, perché non farla essere presente? Non è che con questo il Papa abbia sponsorizzato o abbia preso responsabilità sul funzionamento dello squadra.

 
D. – Padre Lombardi, dal sito del Centro Sportivo Italiano del Comitato Provinciale di Roma si legge che “il progetto Ancona Calcio potrebbe essere il viatico per l’allestimento da parte del Vaticano di una nazionale vaticana, come - si legge – da tempo nei sogni del cardinale Bertone”…

 
R. – Io credo che il cardinale Bertone avesse fatto una battuta spiritosa su questo, in una delle occasioni in cui ha parlato – come sappiamo – positivamente dell’aspetto educativo, dei valori positivi che ci possono essere nello sport ed anche in particolare nel mondo del calcio. Non mi risulta, però, che ci sia nessuna iniziativa seria in questo senso. Il calcio in Vaticano ha pure una sua storia come forma di incontro e di animazione comunitaria fra il personale delle diverse istituzioni, ma di qui a pensare ad una nazionale vaticana, che entri nel campo agonistico, ce ne va e mi pare che siano favole.

 
D. – Perché la stampa dà queste notizie che sono poi, in qualche modo, ridimensionate e addirittura sono a volte non vere e perché la Chiesa, i vescovi e il Papa si ritrovano spesso a “sponsorizzare” iniziative che non sono loro?

 
R. – Mi sembra che sia una dinamica abbastanza comune, quella di dare notizie che suscitano una certa curiosità e che possono apparire originali e, quindi, richiamano l’attenzione. Se sono poi coinvolte anche personalità della Chiesa o istituzioni della Chiesa, questo contribuisce alla curiosità. Quando si va poi a vedere veramente di cosa si tratta, si vede però che nella grandissima parte dei casi il fondamento non c’è. Quindi se vediamo le cose nella loro obiettività vengono ridimensionate, senza bisogno di fare particolari tragedie o di essere particolarmente sorpresi se questo avviene.







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