2007-10-06 14:28:07

Il quotidiano britannico The Guardian rivela: realizzato, per la prima volta, un cromosoma sintetico


Il biologo americano Craig Venter sarebbe riuscito a realizzare in laboratorio un cromosoma sintetico, primo passo verso la possibile creazione di forme di vita artificiali. A rivelarlo è il quotidiano britannico The Guardian, secondo cui la scoperta potrebbe essere annunciata ufficialmente nei prossimi giorni, forse già lunedì. Lo stesso Venter ha dichiarato al Guardian che siamo di fronte “ad un passo filosofico importante nella storia della nostra specie”, poiché “viene data la possibilità ipotetica di fare cose che non avevamo mai pensato prima”. Per una prima riflessione su questa notizia, Sergio Centofanti ha intervistato il genetista Angelo Vescovi:RealAudioMP3


R. – Giustappunto faccio una riflessione su un annuncio di un giornale, quindi non ho accesso ai dati scientifici. Mi sembra una notizia di una discreta rilevanza dal punto di vista, più che scientifico, tecnico. Nel senso che nei laboratori di tutto il pianeta si sintetizzano pezzi di materiale genetico e poi si introducono anche in organismi viventi, ottenendo organismi geneticamente modificati. In questo caso, sono stati sintetizzati, apparterrebbero a materiale di sintesi, una serie di geni che costituiscono un organismo noto, che ha un micoplasma, e sono stati assemblati questi geni a formare una sorta di cromosoma artificiale che, ovviamente, se viene poi inserito nell’organismo di origine, cui è stato estorto il suo patrimonio genetico, dà origine ad un organismo geneticamente modificato, che però ha un patrimonio genetico costruito sinteticamente in laboratorio. E’ un organismo geneticamente modificato di qualcosa che già esisteva, non è la creazione di un nuovo organismo. Quindi, l’affermazione che filosoficamente ci sia stato un salto concettuale, non la condivido assolutamente. Così come non condivido assolutamente il fatto che questo apra finalmente nuove prospettive per fare cose oggi impensabili. Queste sono esattamente le cose che la comunità scientifica ha pensato fino ad oggi. C’è un’evoluzione tecnica in più anche molto interessante, che dà accesso a queste possibilità, ma non è stato scoperto assolutamente niente di nuovo. E’ un’evoluzione importante, una scoperta importante della ricerca scientifica in ambito strettamente tecnico, sicuramente non filosofico e sicuramente non è un cambio di prospettiva.

 
D. – Pat Mooney direttore di un’organizzazione canadese di bioetica dice che questa scoperta può dare il suo contributo all’umanità, ad esempio con la creazione di nuovi farmaci, o costituire una minaccia enorme con armi biologiche...

 
R. – Ha detto una cosa assolutamente sensata e pienamente condivisibile da qualunque essere umano. Si può fare un’analogia con la fissione nucleare che si può utilizzare per scopi benefici e per produrre energia e si può utilizzare per distruggere e uccidere centinaia di migliaia di persone. Ho paura però che questo tipo di tecniche, quelle biotecnologiche, siano molto, molto più potenti. Quindi, ho auspicato anche in recenti interviste uno sviluppo di questa tecnologia, che trovo assolutamente fondamentale: cioè, non vedo assolutamente Frankenstein alla porta, ma è importante uno sviluppo, in parallelo a questi grandi progressi della scienza, di una cultura, di una filosofia e di una bioetica che riescano a controbilanciare e controllare queste forze rilasciate e liberate, che sono assolutamente imperscrutabili nelle loro future applicazioni, ma potentissime.







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