Il grande direttore francese Georges Prêtre apre la stagione dell’Accademia Filarmonica
Romana
Sarà l’Orchestra sinfonica nazionale della RAI, diretta da Georges Prêtre ad inaugurare,
questa sera al Teatro Olimpico, la nuova stagione dell’Accademia Filarmonica Romana:
in programma celebri pagine sinfoniche francesi, da Debussy a Bizet, coronate dalla
Settima Sinfonia di Beethoven. L’incrocio fra la musica - antica e contemporanea
– la danza e il teatro, caratterizzano il cartellone in cui si segnalano complessi
orchestrali italiani e stranieri e coproduzioni internazionali, oltre al recupero
del repertorio sacro del Settecento, come due Messe di Scarlatti e Pergolesi
e le Litanie mariane messe in musica da Alessandro Melani. Il servizio di Arianna
Voto: (musica)
Ci
sono gli atletici Momix, quasi un marchio di fabbrica, e le marionette di Carlo Colla
mutuate da Spoleto Festival. Una strizzata d’occhio alla musica da film con Luis Bacalov
e il grande repertorio sinfonico, ma soprattutto tanta musica da camera come è tradizione
della Filarmonica con preziosi recuperi di pagine sacre, di Scarlatti, Melani e Pergolesi,
e le “Sette ultime parole di Cristo sulla Croce” di Haydn, con il quartetto Bernini
e Chiara Muti. Bilancio in rosso e pubblico da recuperare non fanno indietreggiare
una delle più antiche istituzioni musicali a Roma che, per risollevarsi, chiama alla
presidenza un economista e amministratore insigne, Paolo Baratta,
dopo la sua fortunata esperienza alla Biennale di Venezia:
“Il
bilancio deve stare in pareggio ma non esprime tutta la verità, quindi la sfida è
amministrare bene per produrre cose di qualità. L’idea che un po’ di spirito di impresa
debba entrare nelle istituzioni culturali mi sembra giusta, tenendo conto della peculiarità
delle caratteristiche specifiche di queste istituzioni che sono quelle poste dall’arte,
dalle sensibilità degli artisti, dalle sensibilità del pubblico, dalla difficoltà
di misurare il valore del prodotto finale. Anche per le cose di valore bisogna correre
e saperle 'vendere' altrimenti la competizione non funziona e la gara è vinta dalla
mediocrità”. Prestigiosi partner concorrono quest’anno alla
stagione. Da Roma Europa Festival, la musica per Roma, l’Ambasciata di Francia e il
forum austriaco di cultura. Ancora Paolo Baratta:
“Io
questa realtà l'ho già sperimentale alla Biennale di Venezia: la coproduzione è importante
soprattutto se è produzione. La vera sfida delle istituzioni culturali, ed anche dello
spettacolo dal vivo della musica, è quella di destinare una certa quota di risorse
alla produzione vera, cioè partendo da idee e non partendo dal già fatto. La produzione
richiede tempo e risorse e poter unire le forze per produrre cose nuove, sarebbe davvero
l’obiettivo più ambizioso che un’istituzione culturale può avere”.
Non
manca l'attenzione al radicamento sul territorio. L’assessore provinciale alla Cultura,
Vincenzo Vita: “Tanti dalla provincia
partecipano a queste iniziative. Questo è importante perché oggi nell’epoca globale,
il locale è una dimensione nuova. Certamente la Filarmonica rappresenta un elemento
di eccellenza: non possiamo mancare”.