2007-10-06 10:13:57

Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica


In questa 27.ma Domenica del Tempo Ordinario la Liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù dice ai discepoli che basta avere fede “quanto un granellino di senapa” per fare grandi cose. Ma nessun discepolo deve vantare meriti nelle opere della fede, anche se appaiono meravigliose. Infatti Gesù aggiunge:
 
“Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.

Sul significato di questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia alla Pontificia Università Lateranense: RealAudioMP3


Tutto quello che fate, fatelo per il Signore e non per gli uomini, esorta San Paolo. Anche le parole del Vangelo si riferiscono al fare, all’agire. Molti oggi sono presi dal gran fare e sono in molteplici faccende affaccendati, ma chi lavora per il Signore? Chi sa di essere preso a servizio da un altro in tutto il suo fare quotidiano? Chi agisce in quella precisione di coscienza, in quell’esattezza di rapporto, in quella giustizia di cui Cristo parla per dire in maniera tersa e limpida il rapporto tra noi e il Signore? Anzi, quell’esattezza piuttosto ci spaventa. Noi, dopo aver fatto appena qualcosa, esigiamo. Egli ci dice che dopo aver fatto non qualcosa, ma dopo aver fatto tutto quello che ci è stato ordinato, dobbiamo stimarci come non meritevoli di nulla. Gesù ci parla di un’esattezza, di una naturalezza della nostra condizione che non è più evidente per noi, ma coloro che vivono fuori dal servizio giacciono nella servitù e non solo: il loro agire è vano perché "senza di me voi non potete fare nulla". Molti passano la vita a fare nulla, sono i fuori servizio.







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