Appello dell’OMS ai Paesi che confinano con l’Iraq per contrastare l’epidemia di colera
nel Paese del Golfo
L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha chiesto alle Nazioni confinanti con
l’Iraq di rafforzare la sorveglianza lungo le frontiere, per evitare il diffondersi
dell’epidemia di colera che ha colpito il Paese. Un comunicato dell’organizzazione
delle Nazioni Unite - afferma l'agenzia Misna -precisa che “l’avviso non vuole in
nessun modo significare restrizioni in viaggi o rapporti commerciali nelle aree colpite,
ma solo invitare alla vigilanza nei confronti dell’epidemia” che ha provocato finora
la morte di 14 delle oltre 3.300 persone contagiate. Più di 3.100 dei casi ufficialmente
individuati sono avvenuti nelle province di Kirkuk e Sulemaniya, dove peraltro l’epidemia
sembra essersi prodotta, ma ora pazienti con sintomatologie simili si presentano in
9 regioni su 18. Secondo l’OMS inoltre “il colera continua a diffondersi e la possibilità
che giunga anche in aree finora immuni è concreta”. Due settimane fa si è verificato
il primo contagio a Baghdad ma un numero crescente di casi è presente anche a Diyala,
una provincia vicina alla capitale. L’Organizzazione della Sanità è impegnata a contrastare
la diffusione dell’epidemia: ha annunciato l’invio di un team di medici in ausilio
del ministero della Sanità iracheno e il trasporto di 5 milioni di tavolette di cloro
per ripulire le condotte dell’acqua potabile, probabile centro di diffusione dell’epidemia.
(E. B.)