Presentato il "Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo", giunto all'ottava
edizione
Un planisfero con molte luci, ma anche con profonde zona d’ombra è emerso dalla presentazione
del Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo. Uno sguardo a 360 gradi sulle
linee socio-politiche che conducono all’oppressione e alla persecuzione delle minoranze
cristiane in numerosi angoli del mondo. Presentato da Attilio Tamburrini, direttore
della Sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che soffre (ACS), il Rapporto ha evidenziato
un gran numero di casi in cui la componente religiosa – non soltanto cattolica – si
rivela elemento di discriminazione e di intimidazione, quando non di vera e propria
repressione: si va dagli omicidi e dalle violenze delle FARC colombiane contro esponenti
religiosi, ai disegni di legge anticonversione nello Sri Lanka - a maggioranza buddista
- alla persecuzione anticattolica in Uganda. A questo contesto travagliato non sfugge
nemmeno l’Europa, ferita dalla guerra civile nell’ex Jugoslavia e interrogata dalle
chiusure culturali e religiose di una Turchia, in attesa dell’ingresso nell’Unione
Europea, fra dieci anni. Chiusure, queste, testimoniate proprio nel 2006 dal martirio
del missionario don Andrea Santoro. Padre Bernardo Cervellera, direttore dell’Agenzia
AsiaNews, per anni missionario ad Hong Kong e in Cina, ha spiegato che la Chiesa cattolica
fa paura, fa paura: la sua unità mondiale, fa paura la sua organizzazione e il legame
dei cattolici con il Papa. Una struttura vista spesso come una minaccia, una specie
di anti-Stato, in grado di tramare contro i regimi totalitari. In questa situazione
spicca il vuoto della politica italiana e comunitaria. Margherita Boniver, sottosegretario
agli Esteri nella passata legislatura ha parlato “di un dibattito religioso che nel
nostro Paese si accende di toni sguaiati e convulsi, mentre è largamente manchevole
a livello internazionale”. Le ha fatto eco l’attuale sottosegretario alla Farnesina
con delega alla tutela dei diritti umani, Gianni Vernetti. Il senatore ha ricordato
come debba esistere una dimensione etica nel dibattito politico, che deve travalicare
le alleanze e gli schieramenti ideologici. Intenzioni meritevoli, queste, e si spera
condivise anche a livello internazionale. (Da Torino, per la Radio Vaticana, Fabrizio
Accatino)