2007-10-04 15:31:20

Presentato il "Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo", giunto all'ottava edizione


Un planisfero con molte luci, ma anche con profonde zona d’ombra è emerso dalla presentazione del Rapporto 2006 sulla libertà religiosa nel mondo. Uno sguardo a 360 gradi sulle linee socio-politiche che conducono all’oppressione e alla persecuzione delle minoranze cristiane in numerosi angoli del mondo. Presentato da Attilio Tamburrini, direttore della Sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che soffre (ACS), il Rapporto ha evidenziato un gran numero di casi in cui la componente religiosa – non soltanto cattolica – si rivela elemento di discriminazione e di intimidazione, quando non di vera e propria repressione: si va dagli omicidi e dalle violenze delle FARC colombiane contro esponenti religiosi, ai disegni di legge anticonversione nello Sri Lanka - a maggioranza buddista - alla persecuzione anticattolica in Uganda. A questo contesto travagliato non sfugge nemmeno l’Europa, ferita dalla guerra civile nell’ex Jugoslavia e interrogata dalle chiusure culturali e religiose di una Turchia, in attesa dell’ingresso nell’Unione Europea, fra dieci anni. Chiusure, queste, testimoniate proprio nel 2006 dal martirio del missionario don Andrea Santoro. Padre Bernardo Cervellera, direttore dell’Agenzia AsiaNews, per anni missionario ad Hong Kong e in Cina, ha spiegato che la Chiesa cattolica fa paura, fa paura: la sua unità mondiale, fa paura la sua organizzazione e il legame dei cattolici con il Papa. Una struttura vista spesso come una minaccia, una specie di anti-Stato, in grado di tramare contro i regimi totalitari. In questa situazione spicca il vuoto della politica italiana e comunitaria. Margherita Boniver, sottosegretario agli Esteri nella passata legislatura ha parlato “di un dibattito religioso che nel nostro Paese si accende di toni sguaiati e convulsi, mentre è largamente manchevole a livello internazionale”. Le ha fatto eco l’attuale sottosegretario alla Farnesina con delega alla tutela dei diritti umani, Gianni Vernetti. Il senatore ha ricordato come debba esistere una dimensione etica nel dibattito politico, che deve travalicare le alleanze e gli schieramenti ideologici. Intenzioni meritevoli, queste, e si spera condivise anche a livello internazionale. (Da Torino, per la Radio Vaticana, Fabrizio Accatino)







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