Messaggio del vescovo di San Cristóbal de Las Casas in vista delle elezioni politiche
nel Chiapas, in Messico
Non è compito peculiare della Chiesa prendere parte alla battaglia politica per realizzare
una società più giusta. Ma la Chiesa non può e non deve restare ai margini della lotta
per la giustizia: è quanto afferma, in una lettera pastorale, mons. Felipe Arizmendi
Esquivel, vescovo di San Cristóbal de Las Casas, diocesi dello Stato messicano del
Chiapas, invitando i cittadini ad un “chiaro discernimento” in vista delle elezioni
politiche di domenica prossima. Il servizio di Luis Badilla: In
vista delle politiche di domenica nello Stato del Chiapas, il vescovo di San Cristóbal
de Las Casas, mons. Felipe Arizmendi Esquivel, ha pubblicato una lettera pastorale
intitolata “La politica, carità sociale”. Nel documento il presule sottolinea come
la popolazione sia stanca e scoraggiata di fronte al susseguirsi di processi elettorali
che spesso si riducono solo a promesse, senza svolte radicali. Mons. Felipe Arizmendi
Esquivel incoraggia quindi i cittadini ad esprimere un voto ragionato e “a votare
dopo un chiaro discernimento”. Citando Benedetto XVI, il presule poi scrive: “Non
è compito proprio della Chiesa quello di prendere nelle sue mani la battaglia politica
per realizzare la società più giusta possibile; tuttavia, essa non può e non deve
neanche restare ai margini della lotta per la giustizia”. “La nostra – aggiunge -
non è una parola per sostenere un partito. Non siamo parte della macchina elettorale
di nessun candidato. Noi offriamo solo forze spirituali a tutti per affrontare queste
elezioni con maturità cittadina e cristiana”. In riposta a coloro che in questi giorni
hanno scritto che i sacerdoti dovrebbero solo celebrare la Santa Messa e non entrare
nelle questioni non religiose, mons. Arizmendi risponde poi con le parole di Benedetto
XVI: “Il culto gradito a Dio, infatti, non è mai atto meramente privato, senza conseguenze
sulle nostre relazioni sociali: esso richiede la pubblica testimonianza della propria
fede. (…) I politici e i legislatori cattolici, consapevoli della loro grave responsabilità
sociale, devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza, rettamente
formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana".
(Sacramentum caritatis, 83). Infine, mons. Arizmendi lancia un monito : “Chi si astiene
dalla lotta, si emargina dalla società. Occorre dunque votare consapevolmente e criticamente”.
“Lo si deve fare – conclude - non perché qualcuno durante la campagna ci ha regalato
qualcosa, o ci ha fatto promesse non realistiche. Si deve votare per coloro che hanno
dimostrato di essere onesti… di avere la capacità di servire il popolo”. I candidati
sono quasi 7 mila ma solo 1.500 sono donne. Per quanto riguarda la consultazione,
le cariche parlamentari che si rinnovano sono 40 e quelle dei municipi 118. La campagna
elettorale ha visto duri scontri fisici e soprattutto verbali fra i partiti. Le autorità
locali hanno espresso preoccupazione di fronte all’eventualità di atti di violenza
e per questo sono scattate straordinarie misure di sicurezza per mantenere l’ordine
pubblico.