Forte preoccupazione per i due giornalisti curdi condannati a morte in Iran
Hiwa Boutimar e Adnan Hassanpour, i due giornalisti curdi condannati a morte in Iran
lo scorso 17 luglio, sono riusciti ad incontrare i propri familiari, nel carcere di
Sanandaj. L'incontro – rende noto l’associazione “Information, safety and freedom”
(ISF) - è avvenuto nei giorni scorsi dopo lo sciopero della fame dei due detenuti,
durato 50 giorni, e in seguito all’ampia campagna internazionale contro la loro condanna
a morte comminata dal Tribunale della Rivoluzione di Sanandaj per "attività sovversive
contro la sicurezza nazionale”, "spionaggio" e "propaganda separatista". Processo
celebrato a porte chiuse in soli 23 minuti. Hiwa ed Adnan - hanno riferito i familiari
- non sono formalmente in isolamento, ma non possono utilizzare i servizi ordinari
del carcere come infermeria, biblioteca, telefono e palestra. Non ci sono inoltre
novità sul fronte giudiziario: la Magistratura iraniana non ha fissato alcuna data
per esaminare il ricorso presentato dagli avvocati dei due giornalisti. Come documenta
l’associazione “Reporter senza frontiere” in Iran sono attualmente 11 i giornalisti
privati della libertà nell’esercizio della loro professione. (R.G.)