Diritti umani, libertà religiosa, istruzione, ruolo della società civile al centro
del seminario della Commissione Giustizia e Pace dei vescovi del Pakistan
L’estremismo religioso e le possibili risposte della Chiesa; le elezioni generali
del 2008 e le prospettive delle minoranze religiose, in un sistema democratico; il
ruolo, le funzioni, la potenzialità della società civile in Pakistan; diritti umani,
libertà religiosa, istruzione, legge sulla blasfemia. Sono questi i contenuti fondamentali
di un Seminario organizzato dalla Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza
Episcopale del Pakistan intitolato “Sfide e responsabilità”, che si è concluso ieri
a Rawalpindi e che ha visto la partecipazione di numerosi leader delle Chiese cristiane
in Pakistan e di rappresentanti di associazioni della società civile pakistana. Come
riferisce l’Agenzia Fides, il seminario è stato lanciato considerando l’attuale situazione
del Pakistan, dove il pericolo di instabilità e la rivalsa dei gruppi estremisti sta
mettendo a rischio il normale svolgimento democratico della vita sociale e il rispetto
dei diritti elementari delle persone. A subire un clima di intimidazione e ostilità
sono soprattutto le minoranze religiose, fra le quali la comunità cristiana. In particolare
nel nord-ovest del Pakistan i fedeli sono oggetto di continue violenze, minacce e
sono ogni giorno in pericolo di vita, colpiti da gruppi terroristi che imperversano
nell’area. La Commissione Nazionale “Giustizia e Pace”, in seno alla Conferenza Episcopale,
ha raccolto le testimonianze e le richieste d’aiuto delle comunità dei fedeli nella
Provincia di Frontiera del Nord Ovest, dove agiscono indisturbati gruppi radicali
islamici. Nel corso dei lavori i partecipanti hanno chiesto al governo di tutelare
la libertà religiosa e di espressione nel paese, di promuovere una cultura della democrazia
e dei diritti umani, di attuare urgenti riforme in campo legislativo, sociale e politico.
(R.P.)