Al via a Fatima la plenaria dei vescovi europei: intervista con il cardinale Péter
Erdö
Si apre oggi con una Messa nel Santuario di Fatima, in Portogallo, la plenaria del
Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). A presiedere il rito è il cardinale
Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi. Numerosi i temi
al centro dell’Assemblea che sarà guidata dal neopresidente dei vescovi europei, il
cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest, e primate d'Ungheria.
Marta Vertse lo ha intervistato:
R.
– Ci raduniamo a Fatima proprio nel 90.mo anniversario delle apparizioni. E’, quindi,
quasi del tutto naturale la proposta di pregare insieme per l’Europa, di consacrare
l’Europa al cuore della Vergine Maria e al cuore di Gesù. Ma sono anche tanti altri
i punti all’ordine del giorno che dovremo affrontare. Uno di questi temi monografici
è certamente quello relativo al matrimonio e, quindi, alla condizione dell’istituto
matrimoniale in Europa. Questo è un tema caratterizzato da diversi aspetti, poiché
c’è la realtà dei matrimoni misti e, quindi, della famiglia in Europa (proprio su
questo argomento abbiamo tenuto quest’anno una conferenza in Romania, durante la quale
si sono affrontate soprattutto le esperienze dei diversi Paesi nel sud-est Europeo).
Un’altra questione, certamente molto attuale, è quella del matrimonio e della famiglia
nell’Unione Europa. Ascolteremo, a questo riguardo, una introduzione di mons. André
Dupuy, che è nunzio apostolico presso l’Unione Europea; il tema della pastorale sarà
introdotto dal cardinale Jean-Pierre Ricard. Tutti i partecipanti potranno poi presentare
la situazione del matrimonio nel diritto e nella società del loro Paese. D.
– Eminenza, quanto influisce il fatto che la Plenaria sia ospitata nel Paese dell’attuale
presidenza del Consiglio dell’Unione Europea?
R. – Il
nostro incontro inizierà oggi stesso con l’incontro con il primo ministro del Portogallo.
Questo incontro speriamo possa contribuire anche ad un approccio europeo a tali questioni
difficili, che sono all’ordine del giorno. Parleremo anche delle migrazioni, delle
vocazioni, delle catechesi scolastica ed universitaria. Per tutti gli argomenti che
affronteremo, sono state istituite delle Commissioni, dalle quali riceveremo un resoconto
del lavoro. Questo ci aiuterà, certamente, ad individuare gli impegni successivi.
Un altro argomento interessante sarà quello relativo alla relazione tra la CCEE e
la COMECE, organo episcopale che segue i lavori dell’Unione Europea e mantiene, quindi,
i rapporti con le istituzioni stesse dell’Unione Europea. Ascolteremo il resoconto
del presidente segretario della COMECE ed aspettiamo con grande interesse di conoscere
quelli che saranno i loro progetti per il prossimo anno.
D.
– La Plenaria oltrepassa i confini europei visto che parte dei lavori sarà dedicata
alla collaborazione tra il CCEE ed i vescovi dell’America Latina e dell’Africa?
R.
– Questa collaborazione è ormai tradizionale. Abbiamo forme istituzionali soprattutto
per quanto riguarda il lavoro comune con il SECAM, con i vescovi dell’Africa. Responsabile
di questo tema alla nostra sessione sarà il cardinale Josip Bozanic, che ha partecipato
anche alla riunione africana di quest’anno. Per quanto concerne, poi, la rappresentanza
dell’America Latina avremo un resoconto relativo all’Assemblea Plenaria del CELAM,
celebrata quest’anno ad Aparecida. Certamente, ci sarà anche un punto da affrontare
e da considerare, quello relativo cioè all’incontro di Sibiu e quindi il tema dell’ecumenismo,
e l’incontro europeo ecumenico, con l’indicazione di esperienze e di suggerimento
per il lavoro futuro.