2007-10-03 15:42:23

Uganda: le alluvioni costringono gli abitanti di Gulu, per anni vittime della guerra, a dipendere ancora dagli aiuti internazionali


“Le piogge hanno concesso una pausa ma le acque non si ritirano e buona parte del Paese è isolata perché le vie di comunicazione sono impraticabili” riferiscono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale dall’Uganda, uno dei Paesi più colpiti da una serie di inondazioni che hanno sconvolto vaste zone dell’Africa. Le aree del Paese interessate dalle forti piogge sono quelle del nord-est e quelle centrali, dove il livello delle acque rimane alto. I danni arrecati all’agricoltura sono enormi: in pratica si è perso un raccolto e nei prossimi mesi si avvertirà la mancanza di cibo. Le organizzazioni internazionali, l’Unione Europea, diversi Paesi stranieri stanno collaborando con il Programma Alimentare Mondiale nell’inviare aiuti d’urgenza e derrate alimentare, mentre il governo ugandese ha varato un programma d’emergenza. L’Uganda è un Paese quasi autosufficiente a livello alimentare, a parte l’area di Gulu, dove la guerra civile condotta da 20 anni dall’Esercito di Resistenza del Signore (LRA) ha costretto la maggioranza della popolazione civile a vivere in campi profughi, assistiti dal PAM e da altre organizzazioni internazionali, perché la situazione di insicurezza impedisce loro di coltivare il proprio appezzamento di terreno. La Chiesa si è attivata attraverso Caritas Uganda, che sta coordinando il lavoro delle Caritas locali e collabora con le diverse Organizzazioni Non Governative attive sul territorio. Nonostante i gravi danni all’agricoltura e alle infrastrutture, il Ministro delle Finanze ugandese ha affermato che le previsioni di crescita dell’economia del Paese saranno rispettate. (L.M.)







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