L'Onu condanna la repressione in Birmania. Nel Paese però è ancora tensione
In Birmania, dopo l’incontro di ieri tra l’inviato dell’Onu, Ibrahim Gambari, e il
leader del regime, il generale Than Shwe, prosegue il pugno di ferro del governo militare
contro le opposizioni. Dura condanna delle repressioni è stata, intanto, espressa
ieri a Ginevra dal Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. In una risoluzione
si chiede che continuino i controlli internazionali su quanto sta avvenendo nel Paese
asiatico. Il servizio di Maria Grazia Coggiola:
E proseguono,
come abbiamo sentito, nel mondo le iniziative a sostegno della libertà di espressione
e contro la repressione attuata nel Myanmar. Anche Amnesty International ha chiesto
al Consiglio ONU dei diritti umani, riunito in sessione speciale, il rilascio dei
manifestanti arrestati nei giorni scorsi. Massimiliano Menichetti chiesto a Riccardo
Noury portavoce di Amnesty International Italia, quali le priorità in Myanmar: