Birmania: l'inviato dell'Onu, Gambari, ricevuto dal generale Shwe
Il capo della giunta militare birmana generale Than Swe ha ricevuto oggi l'inviato
speciale delle Nazoni Unite, Ibrahim Gambari, giunto nel Paese asiatico per chiedere
la fine delle repressioni in atto contro l’opposizione. Il servizio di Giancarlo La
Vella:
Si tratta,
forse, di una prima crepa nell’impermeabile regime dittatoriale birmano. Sarà ora
importante conoscere i contenuti del colloquio, avvenuto poche ore fa nella nuova
capitale Naypydaw; un colloquio sicuramente non facile, in cui Gambari, si è fatto
portatore delle istanze di gran parte della comunità internazionale, che chiede al
generale Shwe di considerare le richieste di democrazia dei manifestanti. Intanto,
mentre le minoranze etniche del nord e dell'est del Paese hanno deciso di scendere
in campo al fianco dell'opposizione, aderendo ad uno sciopero generale che potrebbe
paralizzare tutto il Paese, all’Onu il ministro degli Esteri birmano ha accusato “opportunisti
politici appoggiati da Paesi forti” di essere i responsabili delle violenze dei giorni
scorsi. “L’imposizione di sanzioni – ha detto – non farebbe altro che gettare benzina
sul fuoco”. E ieri le Chiese cattoliche e protestanti della Birmania hanno rivolto
un appello congiunto al leader della giunta militare per una soluzione politica e
pacifica della crisi, affinché in Birmania ci sia stabilità, pace e non violenza,
secondo il desiderio della popolazione.