2007-10-01 15:58:22

Sri Lanka: oltre 10 mila persone ai funerali del sacerdote ucciso mercoledì da un ordigno


Oltre 10 mila persone hanno partecipato sabato scorso, presso la Cattedrale di San Sebastiano a Mannar, nell’omonima provincia settentrionale dello Sri Lanka, ai funerali di padre Nicholas Pillai Packiya Ranjith, il sacerdote diocesano morto mercoledì per l’esplosione di una mina controllata a distanza, mentre con un’auto stava portando alimenti e aiuti al campo profughi e all’orfanotrofio di Vidathaltheevu. Nell’attentato - riferisce l'agenzia del Pime, AsiaNews - è stato ferito gravemente anche l’autista del veicolo. Nessuno ha rivendicato l’attentato, mentre fonti dell’esercito e dei separatisti Tamil si scambiano accuse di responsabilità. Padre Packiya Ranjith, nativo di Jaffna, 40 anni, sacerdote da 10, era coordinatore per il distretto di Mannar del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (JRF). Alla funzione, presieduta da mons. Joseph Rayappu, vescovo di Mannar, hanno preso parte il vescovo di  Anuradhapura, mons. Norbert Marshall Andradi, il provinciale dei Gesuiti in Sri Lanka, padre Maria Antony, insieme ad altre autorità religiose e civili, a 120 sacerdoti e 100 religiose. Presenti anche rappresentanti delle agenzie internazionali di aiuto umanitario. Dalla Cattedrale, si è poi mossa la più grande processione mai vista a Mannar, con oltre 100 auto e 200 carri che hanno accompagnato il feretro al cimitero. In segno di rispetto, tutti i negozi di Mannar sono rimasti chiusi. Mons Rayappu ha condannato con forza il brutale attacco, ricordando che “abbastanza sangue è già stato versato in questa piccola isola. Questo sangue chiede la pace e non la vendetta. Per questo – ha esortato il presule – chiediamo alla comunità internazionale e a tutte le persone di buona volontà di condannare questo omicidio e di condannare con forza e davvero la guerra senza senso che prosegue. Preghiamo chi combatte di far finire questa guerra spietata che prosegue da oltre un quarto di secolo”. (R.M.)







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