Elezioni in Ucraina: si profila la vittoria della coalizione filoccidentale
Elezioni in Ucraina sul filo di lana e dalle maggioranze incerte anche se sembra profilarsi
una vittoria della coalizione filoccidentale. I dati ancora parziali dello spoglio
dei voti delle elezioni di ieri danno il Partito di Yulia Tymoshenko in vantaggio
a circa il 33% delle preferenze, cui va sommato il 15,56% di "Nostra Ucraina", il
partito del presidente della Repubblica, Viktor Yushenko. Il Partito delle Regioni
del premier filorusso Viktor Yanukovich si attesterebbe invece al 30,7%. I dati non
sono ancora definitivi ma profilano comunque una grande vittoria personale della ex
premier della rivoluzione del 2004. Nonostante le dichiarazioni bellicose dell’attuale
premier, il filorusso Yanukovic, che ha già fatto sapere di non riconoscere il successo
dell'avversario, le elezioni vengono definite regolari dagli osservatori internazionali
dell’OSCE. Come si presenta dunque il futuro politico dell’Ucraina? StefanoLeszczynski lo ha chiesto a FabrizioDragosei, inviato in Ucraina
del Corriere della Sera:
R. –
La vittoria della Tymoshenkoindica un po’ una radicalizzazione delle
posizioni perché il presidente Yushenko esce abbastanza ridimensionato. Si tratta
in ogni caso di maggioranze molto risicate che in parlamento dovranno poi fare i conti
con i gruppetti minoritari che avranno modo di vendere a caro prezzo i loro voti,
come purtroppo è già accaduto in passato in Ucraina, e devo dire non solo in Ucraina.
D.
– Cosa potrebbe accadere nel Paese se questo scontro politico si radicalizzasse ancora
di più. Si potrebbe tornare ai tempi della rivoluzione arancione o no?
R.
– No, non credo che ci sia quel clima, intanto perché la popolazione ucraina si è
molto disincantata, non segue più le cose politiche come allora, non ha più quelle
speranze che aveva nel 2004. Yanukovich avrebbe grosse difficoltà a portare in piazza
numeri significativi di dimostranti.
D. – Un’altra
variabile, per quanto riguarda la situazione in Ucraina, è il Cremlino…
R.
– Io credo che oggi l’Ucraina è un po’ trascurata da Mosca anche perché a Mosca ci
si sta preoccupando delle elezioni russe che sono a dicembre, e di quelle presidenziali
di marzo quindi in questo momento non c’è una grande pressione. Però non credo che
la Russia lascerà del tutto l’Ucraina andare verso la sua strada non appena avrà risolto
i propri problemi interni e quindi tornerà a pensare seriamente a quello che accade
nei Paesi vicini. Molto dipenderà anche dall’atteggiamento di Yanukovich, se lui correrà
appunto a chieder aiuto al Cremlino, allora è possibile che la Russia torni nuovamente
ad intervenire negli affari geopolitici dell’Ucraina.
D.
– La società ucraina, la gente comune, cosa vorrebbe, di cosa ha bisogno di più urgente?
R.
– Fortunatamente per questo Paese, l’economia in questi mesi di crisi è andata avanti
molto bene. C’è un tasso di crescita del 7,9 per cento nel primo semestre dell’anno.
L’Ucraina ha bisogno, in realtà, di molti e grossi investimenti esteri, investimenti
esteri che potrebbero venire sia dalla Russia che dall’Occidente. Per cui il Paese
ha bisogno in realtà di una situazione politica stabile che garantisca investitori
che siano interessati ad avere un ritorno sicuro dei soldi, dei quattrini che mettono
nel Paese, e naturalmente per ottenere questo ci vorrebbe certo una stabilità anche
politica, proprio per superare anche questa divisione est-ovest che continua a ripresentarsi
tra la parte filoccidentale e quella filorussa del Paese.